«Questo fa l'en plein con i voti dei calabresi, loro sono forti». Chi è Domenico Cianci, consigliere (indagato) di Toti

diArmando Di Landro

I favori: lavori nei condomini che amministra («Sono 900...»), le assunzioni, la riduzione di un debito. E i contatti con un esponente della 'ndrangheta.  Le intercettazioni: «Una mano deve lavare l'altra»

Domenico Cianci consigliere regionale Liguria

Domenico Cianci

«I calabresi sono molto uniti, più uniti di noi...». «Danno questo Cianci off-sider, ho parlato con il mio amico onorevole e mi ha detto che farà, che farà...l'en plein a Chiavari, questo lo danno forte. Poi sai, mi han detto che tanti calabresi, tante cose, lo stanno appoiann' (appoggiando, ndr) di brutto». E ancora: «Sta viaggiando bene a Chiavari, quello prenderà molte preferenze. I calabresi sono forti». A parlare, con un misto di invidia e ammirazione (nelle carte dell'inchiesta genovese sul presidente Giovanni Toti, accusato di corruzione) sono i due fratelli siciliani di casa a Bergamo da anni, Arturo Angelo e Maurizio Testa. Nel 2020, da «bulldozer» della raccolta voti che puntano sul bacino elettorale dell'Associazione Amici di Riesi (perché loro appunto sono originari riesini) sono scesi in campo non in Lombardia ma per le Regionali in Liguria. E mentre appoggiano alcuni candidati della lista Cambiamo con Toti, a partire da Stefano Anzalone, apprezzano anche il lavoro di altri «alleati».

Parlano, i Testa (facendo anche riferimento al loro «onorevole» che è il coordinatore lombardo di Forza Italia Alessandro Sorte) dei movimenti attorno a Domenico Cianci, geometra di Rapallo, classe 1957, che dopo la campagna elettorale verrà eletto in Regione, anche lui con Cambiamo con Toti, con più di 4.500 preferenze. Da off-sider ex consigliere comunale diventa il terzo più votato nella lista collegata al presidente. 

Come? Secondo la Procura Cianci distribuisce favori tramite i contatti che ha grazie ai molti condomini amministrati, da geometra, proprio a Rapallo, Santa Margherita Ligure, Portofino e Chiavari. E con il suo lavoro entra anche a contatto con un imprenditore calabrese, Luigi Mamone (poi deceduto) che, sempre stando alla ricostruzione degli investigatori, era un uomo in contatto con la cosca Raso-Gullace-Albanese della 'ndrangheta.  

Gli episodi di voto di scambio contestati a Cianci sono diversi. La promessa, per esempio, di lavori edili nei condomini da lui amministrati, alla ditta di Alessandro Cartosio, anche lui indagato. Altri interventi simili, allo stesso scopo, proprio per Luigi Mamone e i suoi familiari. Oppure la riduzione di un debito a un'altra famiglia, la promessa di trovare un lavoro alla figlia di un altro potenziale elettorale e un impegno identico per un ulteriore famiglia. Io ti vengo incontro e tu mi voti, insomma, il metodo più elementare diventato però sistema. 

«Ha 900 condomini...- diceva intercettato lo stesso imprenditore Cartosio, indagato con Cianci, per descriverlo - è uno di quelli molto schietti, nel senso che dice...a me serve una mano, io posso darti una mano...una mano deve lavare l'altra perché tanto, per niente non fa niente nessuno». 

13 maggio 2024

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