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L’esercito di Israele ha smentito, in mattinata, i blocchi all’aiuto a Gaza: solo nella notte, scrivono i portavoce, sono arrivati trentun camion, e in tutto cinquanta camion negli ultimi tre giorni. Per le Nazioni Unite, però, gli sfollati accalcati nella Striscia hanno bisogno di cento camion al giorno, e solo per le urgenze.
- Un bambino su sei sotto i due anni a Gaza soffre di «malnutrizione acuta», secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, e un quarto della popolazione è in stato di inedia. Calche di palestinesi disperatamente affamati bloccano le strade, affollano le spiagge: virale sui social è un video di aiuti giordani, i primi mandati per via aerea sulla Striscia, che per errore vengono paracadutati in mare. Le immagini: la corsa di chi può a procurarsi un’imbarcazione, anche solo una tavola di fortuna, per andare a recuperarli. Chi si butta in acqua vestito e va a cercarli a nuoto. I bastoni con cui chi ha trovato i pacchi in acqua scaccia le centinaia di altri che lo assediano. Sempre sui social fanno il giro le foto di «pagnotte» impastate con poca farina, erba secca e mangime per animali. E la storia di un uomo, incontrato dalla Bbc, Ahmed al-Ghuferi: aveva tre figlie e una famiglia di centodieci parenti, tra cugini, nonni, nipoti, bisnipoti... tutti, tranne lui e altri sei che come lui lavoravano a Tel Aviv, sono morti sotto le bombe. Il più vecchio aveva 98 anni, il più giovane nove giorni. «Non ho più nessuno che mi chiami papà, e mi sembra che tutto questo non sia vero».
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