Il ministro degli Esteri di Amman: «La nostra reazione? La Giordania non sarà campo di battaglia per nessuno»

di Marta Serafini

Ayman Safadi: faremmo lo stesso con Israele. Netanyahu allenti la tensione, non pensi di distogliere l’attenzione dall’aggressione a Gaza

Ayman Safadi, ministro degli Esteri di Amman: «La nostra reazione? La Giordania non sarà campo di battaglia per nessuno»

Il ministro Ayman Safadi

�Il nostro messaggio a tutti, all’Iran e a Israele, � di non violare il nostro spazio aereo. Non lo permetteremo�.

Il ministro giordano degli Esteri Ayman Safadi lo ripete senza sosta da sabato notte: no all’escalation. Durante l’attacco iraniano, la Giordania ha concesso il suo spazio aereo per abbattere missili e droni diretti su Israele e ha incassato le minacce di Teheran. In ore di preoccupazione e tensione, oltre che di contatti diplomatici, Safadi, dopo aver incontrato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock a Berlino, accetta di rispondere alle domande del Corriere mentre � in volo verso gli Stati Uniti.

Avete paura che ora l’Iran scelga la Giordania come bersaglio qualora Israele dovesse contrattaccare?

�Da sempre la nostra politica � di neutralizzare qualsiasi proiettile che violi il nostro spazio aereo e minacci la nostra gente e la nostra sicurezza. Dunque abbiamo intrapreso azioni contro i droni iraniani che, secondo noi, minacciavano la nostra sicurezza. Voglio essere chiaro: non saremo un campo di battaglia per nessuno. Avremmo intrapreso la stessa azione contro i droni israeliani�.

La Giordania ha accordi militari ed economici con gli Stati Uniti cui non pu� venire meno. Se Israele dovesse rispondere a Teheran, quale sar� il vostro ruolo?

�L’Iran ha risposto all’attacco al suo consolato a Damasco. L’onere di allentare la tensione ora ricade sul governo israeliano. Dunque che il primo ministro israeliano non pensi di distogliere l’attenzione dall’aggressione a Gaza, o di sfruttare il conflitto con l’Iran per salvare la sua carriera e servire l’agenda radicale dei ministri estremisti del suo gabinetto�.

State affrontando critiche interne soprattutto da parte dell’opinione pubblica palestinese che vi accusa di essere troppo morbidi con Israele...

�L’attenzione deve continuare a concentrarsi sulla fine della catastrofe di Gaza. Il primo passo per la de-escalation deve essere la fine della crisi alimentare per 2,3 milioni di palestinesi. E non dimentichiamoci che il numero di bambini uccisi da Israele nella guerra a Gaza � superiore al numero di bambini uccisi da tutti i conflitti nel mondo in pi� di quattro anni. Per questa ragione lavoriamo per una pace giusta e duratura che garantisca la sicurezza ai palestinesi e agli israeliani. La soluzione dei due Stati, che le misure israeliane stanno uccidendo, � l’unica via verso quella pace�.

� soddisfatto dell’incontro avuto a Berlino?

�Con la ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, abbiamo concordato di lavorare insieme per garantire che sufficienti forniture umanitarie possano entrare a Gaza. La Giordania � anche in stretto coordinamento con l’Italia, che ha anch’essa un ruolo importante da svolgere. Abbiamo bisogno che tutta l’Europa lavori per il cessate il fuoco�.


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16 aprile 2024 (modifica il 16 aprile 2024 | 21:27)

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