Stati Uniti-Israele, mesi di tensioni e ora la svolta. Biden non vuole la rottura, ma Netanyahu?

di Viviana Mazza

I toni tra Usa e Israele sono cambiati: la pressione americana e le divergenze stanno aumentando, ma alle critiche non si accompagnano misure concrete

Stati Uniti-Israele, mesi di tensioni e ora la svolta. Biden non vuole la rottura, ma Netanyahu?

Biden e Netanyahu a Tel Aviv

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE A NEW YORK
Questo nostro voto non cambia nulla nella nostra politica. Non c’� ragione per leggerlo come un’escalation... Non abbiamo messo il veto perch� a differenza di precedenti risoluzioni questa lega il rilascio degli ostaggi ad un cessate il fuoco temporaneo�, ha detto il portavoce della Casa Bianca John Kirby ai giornalisti, dopo che il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato ieri la prima risoluzione per un immediato cessate il fuoco a Gaza. � passata grazie all’astensione degli Usa, che non hanno votato a favore perch� mancava nel testo la condanna di Hamas. Ma l’aver evitato stavolta il veto � un chiaro messaggio a Netanyahu.

La Casa Bianca � sempre pi� frustrata per l’atteggiamento del premier israeliano e sta aumentando la pressione pubblica su Israele per tentare di prevenire un’azione militare a Rafah. Gli Stati Uniti sono rimasti al fianco di Israele dopo l’attacco del 7 ottobre, sottolineando il diritto a difendersi e a sconfiggere Hamas, continuando a fornire aiuti militari nonostante le critiche interne e internazionali per le vittime civili a Gaza. Sin dall’inizio Biden ha inviato consiglieri in Israele per cercare di influenzare la gestione della guerra, ma i toni sono cambiati. A dicembre ha definito �indiscriminati� i bombardamenti sulla Striscia. L’8 febbraio ha ammonito Netanyahu a non attaccare Rafah senza un piano per mettere in salvo un milione di palestinesi fuggiti dalle operazioni nel Nord. Il premier ha resistito, sottolineando peraltro di avere appoggio anche negli Usa. Il 9 marzo Biden � arrivato a definire Bibi �pi� un danno che un aiuto� a Israele e l’invasione di Rafah �una linea rossa�, salvo precisare: �Non abbandoner� mai Israele�. Nelle ultime settimane la vicepresidente Kamala Harris � stata usata per dichiarazioni dure su Netanyahu e Rafah. Il discorso di Chuck Schumer, leader ebreo-americano dei democratici al Senato, che ha suggerito l’utilit� di nuove elezioni per la poltrona di Netanyahu (�ostacolo alla pace�) � stato importante, come pure l’endorsement di Biden che l’ha definito �ottimo�. Dopo un mese senza parlarsi, Biden e Netanyahu si sono sentiti al telefono il 18 marzo e sono emerse nel comunicato della Casa Bianca le divergenze: su Rafah, ma anche sulle richiesta americane di una strategia chiara per il dopoguerra e di affrontare la crisi umanitaria.

Biden non vede la sua politica in contrasto con il popolo israeliano, come osserva il politologo Michael Walzer. �Tenta di preservare la relazione in pericolo tra Israele e Usa�. Le critiche della Casa Bianca non sono state accompagnate da misure concrete, a parte le sanzioni sui coloni violenti in Cisgiordania e la richiesta di un impegno scritto al rispetto dei diritti umani nel ricevere le armi Usa. La fornitura di armi non � stata limitata. Ma Kamala Harris avverte che �nulla � escluso� se Israele invade Rafah.

Una domanda � se la Casa Bianca possa far leva su altri nel gabinetto di guerra. �Gallant, che ora � a Washington, ha detto che Israele colpir� ovunque a Gaza contro Hamas, e questa rimane la posizione pubblica di Israele�, dice al Corriere Ed Abington, ex console generale degli Stati Uniti a Gerusalemme dal 1993 al ‘97. �Non vedo un improvviso e drammatico scontro ma un continuo deteriorarsi dei rapporti tra Biden e Bibi. Netanyahu cerca di usare le dichiarazioni contro Washington a proprio beneficio interno, ma deve stare attento. Lo speaker della Camera parla di invitarlo al Congresso, ma se accettasse ci� lo metterebbe ai ferri corti con Biden. Pu� calcolare che Trump vincer� le elezioni, ma non sono vicinissime. Sospetto che vedremo un’escalation di tensione. Biden non la vuole, ma Bibi potrebbe forzarla, soprattutto se va avanti con Rafah�.


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26 marzo 2024 (modifica il 26 marzo 2024 | 09:24)

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