Sagiv Jehezkel, l’attaccante israeliano arrestato in Turchia per «incitamento all’odio»: aveva ricordato gli ostaggi in mano di Hamas dopo un gol

I giudici lo hanno accusato di �incitamento all’odio� e �di sostenere con quel gesto ripugnante i massacri contro i palestinesi�. L’Antalyaspor lo ha sospeso e il presidente ha promesso ai tifosi che il contratto non gli sarebbe stato rinnovato, mentre gli ultr� assediavano il club della squadra. Decisione sostenuta dalla federazione calcio turca. Solo dopo l’intervento del ministero degli Esteri israeliano, il giocatore � stato rilasciato questa mattina e sta tornando a Tel Aviv, dove ha esordito nelle giovanili dell’Hapoel.

�Quando un anno fa la terra ha tremato e devastato le cittadine turche, gli israeliani sono stati i primi a inviare gli aiuti salvando molte vite. L’arresto di Jehezkel � un’ipocrisia, la Turchia � diventata il braccio esecutivo di Hamas �. E una �dittatura oscurantista� incalza Israel Katz, il ministro degli Esteri.

Dopo il riavvicinamento agli inizi del 2023, i rapporti tra i due Paese sono di nuovo deteriorati e hanno raggiunto il massimo dell’ostilit�: il presidente Recep Tayyip Erdoğan ripete che l’esercito israeliano sta commettendo �un genocidio� nella Striscia, dove i palestinesi uccisi sono quasi 24 mila, bolla le azioni �come peggio di quelle perpetrate da Hitler�. Il governo di Benjamin Netanyahu considera il leader turco un alleato di Hamas, i cui capi sono ospitati a Istanbul.