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di Alessia Conzonato
A partire dal 25 marzo Amazon accorcia il periodo di tempo in cui i clienti potranno restituire quanto acquistato: dagli attuali 30 giorni ai soli 14 giorni previsti per legge. Questo, solo per i prodotti dell’elettronica di consumo. La comunicazione era stata fatta per il mercato tedesco, ma ora la notizia è che riguarderà anche l’Italia.
La decisione del colosso dell’e-commerce è storica. Amazon, infatti, ha fatto del reso a lungo termine una delle sue caratteristiche di successo: avere un mese di tempo per restituire un articolo senza spese aggiuntive è stata fin da subito una grande opportunità per i clienti che, facendo shopping dal divano, non si devono preoccupare se le scarpe ordinate non sono del numero giusto o se le tende del salotto sono diverse per colore da quelle delle foto.
di Alessia Conzonato
Come detto, però, il cambiamento riguarda solo i prodotti elettronici e multimediali. Parliamo di smartphone, auricolari, tablet, fotocamere, videogiochi e computer portatili. Dal 25 marzo chi acquisterà sulla piattaforma questa tipologia di prodotti sarà automaticamente informato del nuovo periodo di restituzione. Amazon ha anche previsto un periodo di transizione, tra il 25 marzo e il 25 aprile 2024, durante il quale si potrà ancora restituire i prodotti fino a 30 giorni dall’acquisto. Dal 26 aprile, però, la restituzione entro i 14 giorni sarà tassativa. Per quanto riguarda i venditori terzi, potranno prevedere una politica di restituzione temporalmente più ampia, ma non potranno scendere sotto i 14 giorni.
di Mario Gerevini
Ma perché questo cambiamento? Risposte ufficiali non ce ne sono. Per tentare una risposta però si può partire dalla politica del reso, che aumenta i costi della logistica per i venditori (si parla di circa 8-12 euro). Ma anche la natura dei prodotti investiti dalla novità Amazon può essere di aiuto per capire il perché della stretta. Quelli elettronici e multimediali sono infatti i prodotti con il più alto tasso di restituzione. Si può dunque immaginare che, con un mese di tempo prima di doverli restituire, molti ne approfittino. Immaginiamo il caso di un videogioco, comprato, giocato per alcune settimane e poi restituito. O una macchina fotografica, usata per immortalare le vacanze e poi, rientrati in città, rispedita al mittente. Un periodo di reso inferiore, potrebbe allora scoraggiare i furbetti dello shopping online.
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