L’attrice Emmanuelle Debever si suicida gettandosi nella Senna: aveva accusato Depardieu di stupro
Si è gettata nella Senna, dopo aver accusato di violenza sessuale l’attore Gérard Depardieu. L'attrice francese Emmanuelle Debever, 60 anni, si è tolta la vita il 7 dicembre, nello stesso giorno in cui la tv France 2 ha messo in onda un’inchiesta dal titolo «Gérard Depardieu: la chute del l’ogre» sui casi di presunte violenze sessuali commesse dall'attore.
La notizia è stata riportata oggi dai media francesi, che riferiscono che la scomparsa dell’attrice risale a qualche giorno fa. Debever è stata tra le prime a denuciare pubblicamente il celebre attore francese, ripetutamente accusato di molestie e stupri. Le molestie sessuali sarebbero avvenute durante le riprese del film «Danton», del 1983, in cui Debever interpretava Louison, la giovanissima moglie del rivoluzionario francese Georges Danton, rivale di Robespierre, interpretato da Depardieu.
Debever aveva denunciato su Facebook quanto subito sul set: nel 2019 si era espressa con un post sull’archiviazione dell’indagine contro l’attore per stupro e violenza sessuale con un secco “No comment”. Riferendosi a «Danton», l’attrice aveva poi aggiunto: «Il mostro sacro si era abbandonato a molte cose durante le riprese... Approfittando dell'intimità all'interno di una carrozza, aveva fatto scivolare le sue grosse zampe sotto le mie sottovesti, presumibilmente per una migliore sensazione su di me». Il post, all’epoca, era passato inosservato, perché erano ancora poche le attrici che si erano fatte avanti per denunciare: la prima era stata Charlotte Arnould, nel 2018.
Emmanuelle Debever aveva esordito nel 1982 sulla tv francese, recitando in «Joëlle Mozart» e «Le inchieste del commissario Maigret». Tra i suoi film, degno di nota «Un jeu brutal», del 1983, in cui interpretava il difficile ruolo dell’adolescente Isabelle, figlia del celebre scienziato Christian Tessier e colpita da un handicap alle gambe fin dalla nascita.