Educazione finanziaria per i più piccoli: al via lunedì 26 la serie «Pipo, Pepa e Pop» su Rai Yoyo
di Marco Sabella
In Italia su cinque consulenti finanziari solo uno è donna, pari al 22,3% del totale degli iscritti all’albo. Questo lavoro spesso è percepito come instabile e rischioso per motivi legati alla libera professione e alla volatilità dei mercati finanziari. E sono proprio questi fattori a limitare l’accesso delle donne a questo settore oltre all’idea che si tratti di un lavoro che occupa molto tempo, rendendo difficile conciliare la professione con le esigenze legate alla vita privata o all’accudimento dei figli.
di Marco Sabella
Malgrado a causa di questa percezione molte donne fatichino ad avvicinarsi a questa professione, le opportunità una volta che si decide di intraprendere questo tipo di carriera non mancano. Da una survey quantitativa, condotta in collaborazione con Ipsos, nell’ambito del progetto di ricerca “Donne e Denaro. La Consulenza finanziaria: analisi e opportunità di una professione contemporanea oltre gli stereotipi di genere”, promosso da Banca Widiba in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, emerge che i percorsi di carriera per le donne consulenti sono molteplici, malgrado solo il 44% delle intervistate avesse preso in considerazione questa professione prima di intraprenderla. Tra i principali vantaggi di questa carriera considerati nell’intraprendere questa professione, sono emersi la flessibilità del tempo (97,9% dei/delle professionisti/e) e l’autonomia nella gestione del lavoro (97,7%), insieme alla possibilità di guadagno (96,8%) e di entrare in contatto con una vasta rete di persone (93,6%). Dall’indagine emerge anche che le donne che svolgono questa professione sono più soddisfatte dei colleghi uomini (oltre l’85%), sviluppano un elevato livello di autostima (oltre il 70% delle intervistate) e di autonomia (oltre il 90%). «Per le donne in questa professione i timori legati alla gestione del tempo e dell’incertezza dell’attività autonoma sono all’atto pratico sovrastati da notevoli vantaggi in termini di autostima, autonomia, senso della vita e appartenenza – ha spiegato Claudia Manzi, ordinaria di Psicologia sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile scientifico del progetto, sottolineando come per superare i pregiudizi legati a questo ruolo sia necessario lavorare sulla comunicazione a tutti i livelli, dall’università al mondo della finanza che deve imparare a raccontare meglio questa figura professionale.
di Redazione Economia
«Il progetto di ricerca “Donne e Denaro” non soltanto ha fatto luce sugli ostacoli che le donne incontrano ancora oggi in ambito finanziario, ma ha anche permesso di individuare le chiavi di volta per poter avviare un cambiamento che si rifletta in termini positivi sull’occupazione - ha aggiunto Francesca Marchelli, Direttrice della Comunicazione di Banca Widiba - . L’obiettivo è quello di rafforzare le sinergie con il mondo universitario per delineare strategie di comunicazione più inclusive, che superino gli stereotipi di genere e le percezioni errate sulla professione, per promuovere una partecipazione più equa e consapevole nel campo della consulenza finanziaria»
Rispetto alla necessità di coinvolgere maggiormente le giovani generazioni in questo cambiamenti, da due studi sperimentali che hanno interessato un gruppo di 276 studenti e studentesse in Scienze bancarie, di età media di 25 anni, sono emersi alcuni elementi interessanti. Ad esempio, per gli studenti di entrambi i sessi, la professione di consulente finanziario/a è percepita come meno adatta alle donne rispetto agli uomini. Mentre per altre libere professioni, come quella del commercialista, questa percezione non c’è. Tuttavia, dallo studio emerge, che anche nei confronti della consulenza finanziaria la percezione cambia quando vengono presentate le possibilità che questo tipo di carriera offre. «Il mondo della consulenza finanziaria sta crescendo molto - ha aggiunto il Marco Marazia, direttore generale di Banca Widiba, dove la popolazione manageriale è fatta al 48% di donne, che arrivano all’80% nella prima linea - . Negli ultimi dieci anni ha guadagnato dal cinque al 15% della quota di mercato, in un’industria che ha visto crescere la ricchezza finanziaria degli italiani del 30%. Quindi la consulenza finanziaria ha un grande valore per i clienti e consente al consulente di costruire il loro benessere e il futuro, ma anche di gestire il tempo e la crescita della propria professione nel migliore dei modi. Oggi i consulenti finanziari sono al 22% donne, ma in Banca Widiba le nuove generazioni entranti sono al 33%, sintomo di un cambiamento».
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29 nov 2023
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