Gts punta a diventare public company per crescere nel trasporto intermodale

Gts punta a diventare public company per crescere nel trasporto intermodale Gts punta a diventare public company per crescere nel trasporto intermodale Alessio Muciaccia, ceo di Gts

Trasformarsi nei prossimi cinque anni in una public company attraverso la quotazione sui mercati, e portare avanti nuovi investimenti legati alla sostenibilità. Sono questi alcuni degli elementi che caratterizzeranno il futuro dell’azienda ferroviaria intermodale Gts, annunciati in un incontro a Bari, alla presenza delle maggiori aziende clienti come Barilla, i fornitori tra cui Alstom, ed esperti del mercato.

L’iniziativa è stata promossa per annunciare i nuovi piani di sviluppo. Come viene spiegato in una nota, la società, che ha un fatturato annuo da 160 milioni, «già nel 2021 ha aperto il proprio capitale cedendo il 25 % delle azioni di famiglia». Sulla cessione del 25 % nel 2021 al fondo Marguerite, il ceo del gruppo Alessio Muciaccia, usando una metafora, ha spiegato che «non volevamo perdere il treno, e per non farlo dovevamo comprarlo quel treno». Una scelta «azzeccata», considerata poi la «cura da cavallo dei tassi di interesse e l’enorme costo del denaro fresco che consentirà di raddoppiare l’azienda nei prossimi 5 anni e che ha consentito ad oggi 150 milioni di investimenti». Muciaccia ha ricordato le proiezioni sul bilancio in corso: «160 milioni di fatturato, collaboratori raddoppiati in 5 anni, 400 a fine 2023, 230 milioni di investimenti dal 2008 con un impegno di 150 treni a settimana».

Durante l’evento a Bari è stato reso noto anche il nome del nuovo amministratore delegato per Gts Rail, che dal prossimo primo gennaio sarà Pasquale Todisco, attualmente direttore finanziario. «L’uscita dal Covid — ha sottolineato Muciaccia — è stata segnata da entusiasmo ma poi ci siamo imbattuti nelle guerre, la crisi energetica, è tornata l’inflazione e l’impatto sui consumi. Siamo in piena stagflazione nonostante si parli di lieve ripresa. Ma si tratta di una ripresa da zero virgola, oltretutto strettamente connessa all’iniezione di liquidità del Pnrr senza il quale molti Paesi europei sarebbero già in piena recessione». La scelta del futuro di Gts? «Puntare sulla sostenibilità come driver principale nel medio e lungo periodo indirizzando tutti i nostri progetti e investimenti in questa direzione», ha concluso Muciaccia.

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