Agricoltura, Ucraina nell’Ue: come cambierebbe la Pac? Servirebbero 100 miliardi di aiuti in più

Se un Paese fortemente agricolo come l’Ucraina dovesse entrare a far parte dell’Unione europea, quali effetti si manifesterebbero sulla Pac (Politica agricola comune)? Si tratta di un insieme di norme, misure e iniziative condiviso da tutti i paesi Ue allo scopo di sostenere e migliorare la produttività agricola, sulla base del quale le istituzioni assegnano una serie di finanziamenti agli Stati in base all’estensione in ettari della superficie agricola. Secondo i dati Eurostat più recenti, risalenti al 2020, i 27 Paesi raggiungono una superficie agricola di 157 milioni di ettari. L’Ucraina, da sola, ne conta 41 milioni (dati di Servizio statistico ucraino).

Previsioni di spesa Ue per l’agricoltura ucraina

Secondo l’elaborazione del centro studi Gea, su una simulazione a cura del professor Angelo Frascarelli dell’università di Perugia, basata su un calcolo effettuato sui criteri della Pac attuale, se l’Ucraina entrasse in Ue oggi, dovrebbe ricevere — in base agli ettari coltivati e senza tener conto di eventuali accordi per l’adesione all’Ue — fondi per oltre il 20% del budget annuale dell’intera Europa dedicato al sostegno agli agricoltori. Nonostante la semplificazione del contesto, gli equilibri dell’Europa sarebbero sconvolti: in 28 Stati gli ettari coltivati salirebbero a 198 milioni e mezzo; a parità di budget, per ogni ettaro coltivato si riceverebbero 272,34 euro anziché gli attuali 343,52. Al contrario, se invece l’intenzione fosse quella di mantenere le cifre attuali e si aggiungessero gli agricoltori ucraini, sarebbe necessario un finanziamento da un’ulteriore spesa da 98,9 miliardi di euro (oltre ai 378,5 miliardi del budget corrente).

Le conseguenze sull’Italia

In questo nuovo scenario, l’Italia vedrebbe ridursi il contributo da 5,6 miliardi di euro l’anno a 4,2 miliardi, con una perdita del 32,8%. Ancora, secondo le elaborazioni dell’università di Perugia su dati Eurostat registrate dal centro studi Gea, le dieci regioni che perderebbero di più con l’entrata in Ue dell’Ucraina, immaginando di mantenere i livelli attuali di sostentamento agli agricoltori, sarebbero: la Lombardia (che perderebbe il 52%, passando da oltre 600 miliardi a meno di 300); la Calabria (con -48%, quindi da quasi 400 miliardi a 200), il Veneto (-47%, da quasi 500 miliardi a circa 250). A seguire il Piemonte, l’Emilia Romagna, le Marche, il Friuli Venezia Giulia, la Campania e l’Umbria. 

L’evento a Bruxelles

Di questo tema si parlerà a lungo a un evento in programma martedì 5 marzo a Bruxelles (alle ore 9.30 presso la Sala Félicien Cattier della Fondazione universitaria), che prende il nome di «Agrifood24, nuove coordinate per la sostenibilità dell’agricoltura Ue». La giornata, organizzata con la collaborazione di Withub, sarà scandita in due tempi: un primo dedicato alla Pac e il nuovo quadro finanziario pluriennale, che analizzerà la nuova proposta della Commissione europea in materia di politica agricola e affronterà una dibattito sugli investimenti del prossimo bilancio pluriennale sull’agricoltura e la sua sostenibilità ambientale, sociale ed economica e la prospettiva dell’ingresso dell’Ucraina nell’Ue. Tra gli ospiti, Paolo De Castro, eurodeputato della commissione Agri, Leonardo Pofferi,  vicepresidente Cogeca, Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, Cristiano Fini, presidente di Cia, Cristina Tinelli, direttrice relazioni Ue e internazionali di Confagricoltura e presidente di Sviluppo rurale di Copa-Cogeca, e Carmen Naranjo Sanchez, direttrice risorse Dg Agri della Commissione Ue.

Salute e benessere dei cittadini Ue

Il secondo tempo in programma sarà dedicato al sano stile di vita europeo e il contributo che la filiera alimentare può dare: l’alimentazione, infatti, è una delle direttrici attraverso cui l’Ue intende promuovere la salute e il benessere dei cittadini come focus per lavorare a politiche sanitarie orientate alla prevenzione e al contrasto delle malattie non trasmissibili. Ne discuteranno Salvatore De Meo della commissione Agri e presidente commissione Afco, Peter Schmidt, Cese e presidente della sezione agricoltura, sviluppo rurale e ambiente, Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di filiera Italia e presidente di Eat Europe, e Franco Ferroni, coordinatore della Coalizione #CambiamoAgricoltura. Chiuderà la giornata Janusz Wojciechowski, Commissario europeo per l’Agricoltura. 

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5 marzo 2024 ( modifica il 5 marzo 2024 | 08:24)

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