Piemontesi alle Olimpiadi, Sara Curtis (nuoto): «Fede? Niente paragoni. Sogno la finale dei 50 stile libero»
Viene da Savigliano, padre italiano e mamma nigeriana, e in campo juniores ha vinto tutto: «Pellegrini è la mia ispirazione, ma lei ha scritto la storia del nuoto per davvero»
Il viaggio da Savigliano a Parigi ha avuto una tappa intermedia, a Vilnius. Fuori mano, si potrebbe pensare, ma c’è una ragione ben precisa: è nella capitale lituana che Sara Curtis ha compiuto un altro exploit, diventando la regina degli Europei Juniores di nuoto con un bottino incredibile di medaglie. Sei ori (50 stile libero, 50 dorso, 100 stile libero e le staffette 4×100 stile libero donne, 4×100 stile libero uomini-donne e 4×100 mista donne) e un argento (4×100 mista uomini-donne) su sette gare disputate. Imprese che riescono soltanto ai predestinati, insomma. Proprio come la diciassettenne cuneese, mamma nigeriana e papà italiano, la nuova stella della velocità azzurra in piscina. Sara è appena entrata nel gruppo sportivo dell’Esercito e ora, neanche maggiorenne, vivrà la sua prima Olimpiade.
Come si sta con tutte queste medaglie al collo?
«Sono contentissima, gli Europei sono stati una tappa di passaggio verso l’obiettivo principale che è Parigi. Sono davvero felice per come ho gestito le tante gare in una settimana. È stato molto allenante a livello di testa».
Come si gestisce un impegno così intenso?
«Lo si allena durante tutto l’anno, mi era già capitato di gareggiare otto-dieci volte in un weekend. Alla base di tutto c’è il divertimento; se non mi divertissi, non potrei provare queste emozioni. Mi sento orgogliosa del percorso di quest’anno, sono cresciuta tanto a livello mentale».
Chi le ha fatto il complimento più bello?
«Il Ct delle Nazionali giovanili, Marco Menchinelli: mi ha aiutato dopo il periodo difficile di dicembre e sentirgli dire che ho fatto un Europeo stellare, perfetto, mi ha fatto molto piacere».
Osservandola si ha l’idea che le venga tutto naturale.
«Alla base dei risultati c’è la mia leggerezza, sono molto esigente con me stessa ma sono consapevole delle mie capacità e dei miei limiti. Sono cambiati tanti aspetti del mio carattere ma rimango sempre umile: sono consapevole di quanto sto raggiungendo ma non mi piace vantarmi».
Lei detiene tanti record in diverse categorie, di quale va più fiera?
«Quello cui sono più legata è il record italiano assoluto dei 50 stile libero, la mia gara, quella che alleno tutti i giorni. Il 24”56 ottenuto a marzo a Riccione mi ha portato ai Giochi. Da quella volta, sono andata per sette volte sotto il tempo della qualificazione olimpica, una cosa che è riuscita a pochi altri».
A che cosa si deve la sua esplosione?
«All’aspetto mentale, alla crescita fisica in palestra e al grande lavoro effettuato ai raduni collegiali . A livello tecnico sono migliorata in fondamentali come la partenza, la subacquea, la spinta in virata: ora sono molto più veloce e sono tutti fattori che mi hanno aiutata».
Molti dicono che lei è la nuova Pellegrini.
«Credo che il paragone sia esagerato, mi fa piacere ma non penso sia giusto. Federica ha scritto la storia del nuoto per davvero; io nel mio piccolo la vedo come una grande ispirazione da quando ho iniziato a nuotare, ma siamo atlete diverse, con un percorso differente. Spero anche io di essere un giorno un termine di paragone per una ragazza giovane».
Sente la pressione?
«La mia carriera è ancora tutta da scrivere, sono gasata e pronta ad affrontare al meglio le mie paure future, ma non l’avverto».
Un anno fa le Olimpiadi erano un sogno, ora sono realtà.
«Sto realizzando solo adesso... Sono entusiasta e sto vivendo tutto con grande felicità; non vedo l’ora di mettermi in gioco. Sono elettrizzata al pensiero di essere in camera di chiamata con tante campionesse accanto, anche se Sarah Sjostrom, la primatista del mondo, l’ho già incrociata pochi giorni fa a Roma al Settecolli».
Che cosa metterà in valigia?
«Sicuramente i costumi (ride, ndr). Ma anche grande determinazione dal punto di vista tecnico e grande attenzione: i 50 stile libero sono la gara più veloce e in un attimo puoi mangiarti un decimo e pregiudicare un risultato. Ci vuole massima attenzione»
Qual é il suo obiettivo a cinque cerchi?
«Voglio migliorare e abbassare il mio record italiano. Sarò in gara anche nella 4x100 stile libero e limare qualche decimo anche lì sarebbe ottimo. Il sogno però è la finale dei 50 stile: ce l’ho in testa, vedremo...».