Molestie all’Università, gli studenti protestano: «La sospensione del prof non basta»

«Vittime mai». È questo l’urlo degli studenti che questa mattina a Palazzo Nuovo, sede del dipartimento di Filosofia, protestano contro la violenza di genere all'Università di Torino. La settimana scorsa nell’ateneo sono emersi due casi di professori (a filosofia e medicina) accusati di molestie e un centinaio di universitarie ha interrotto la seduta del senato accademico per denunciare «lo scarso impegno nel contrasto del fenomeno da parte dei vertici atenei». «Non bisogna parlare di mele marce, ma di un sistema che legittima un modello di università che spinge all'individualismo e alla concorrenza. E che non difende gli studenti», dicono i militanti di Cambiare Rotta e la trentina di giovani partecipanti all’assemblea indetta nell’atrio della sede di Unito.

«Al docente è stato impartito un solo mese di sospensione. Così appare protetto da un sistema che permette di fare le molestie e il ricatto». Alcuni professori si sono detti favorevoli alla protesta. Due hanno preso parte all’assemblea. Gianluca Cuniberti, direttore di dipartimento di Studi umanistici, che spiega: «Sono qui per ascoltare le rivendicazioni degli studenti. Penso che sia giusto che la comunità dei professori rifletta e che si discuta». Dalla manifestazione degli studenti viene quindi lanciata una richiesta al rettore, Stefano Geuna. Gli studenti chiedono «una misura molto più forte rispetto alla sanzione presa verso il professore in causa», in riferimento a un docente del dipartimento di filosofia che oggi è in aula, ma che ha ricevuto un provvedimento che lo vedrà sospeso dal 1 marzo.