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Bonus mamma, non tutte lo avranno: tipo di contratto ed età dei figli, chi viene escluso
Arriva, con un mese di ritardo rispetto all’entrata in vigore della legge di Bilancio che lo istituisce, il bonus mamma. Si tratta dell’esenzione totale delle tasse sui contributi previdenziali in busta paga, a certe condizioni abbastanza restrittive. In via sperimentale per il solo 2024 hanno diritto all’esenzione le lavoratrici con almeno due figli (di cui il più piccolo under 10 anni). In generale la norma prevede che abbiano diritto all’esenzione le lavoratrici con almeno tre figli ( dei quali il minore deve avere meno di 18 anni) e questa è la regola che si applicherà dal prossimo anno. Per godere dell’esenzione è necessario essere lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato nel pubblico e nel privato, compreso il settore agricolo. Hanno diritto all’esenzione dei contributi anche le lavoratrici con contratti part-time o con contratti di somministrazione o di apprendistato. In sostanza, l’agevolazione consiste in un esonero fino a un massimo di 3.000 euro annui sui contributi trattenuti in busta paga per tre anni, dal 2024 al 2026.