Inter-Juventus, i migliori 11

Una partita doppia. Anzi sdoppiata. E per questo difficilissima da giocare (perch� di un gioco si tratta): chi sono gli 11 migliori del derby d’Italia? Tra i 22 titolari previsti in campo domani chi sono i pi� forti di Inter e Juve ruolo per ruolo ? Contano il curriculum, l’et�, lo status, ma pi� di ogni altra cosa conta la forma del momento, perch� il bivio scudetto � qui e adesso. Non sono scelte facili, ma ogni allenatore vorrebbe avere un parco giocatori del genere, perch� il risultato � una super squadra, con sei interisti e cinque bianconeri: il meglio dello scontro che vale una bella fetta di scudetto.

Scelta numero 1

Si parte con una delle decisioni pi� difficili, quella del portiere. Complicata perch� il rendimento di Sommer � costante ed elevato, come dimostra il rigore parato a Firenze domenica scorsa. Anche a livello internazionale, se si pensa a Mondiali ed Europei, Szczesny ha inciso meno dello svizzero. Per� il polacco ha vinto 10 trofei, tra cui 3 scudetti con Madama, � pi� abituato a queste sfide e sta mantenendo a sua volta uno standard elevato. Per cui in porta nella top 11 ci va Szczesny.

Parola alla difesa

A pareggiare il conto ci pensa il resto della difesa. Il modulo � uguale per Inzaghi e Allegri ma con una interpretazione molto diversa. E anche questo pesa nelle scelte: a destra e a sinistra del terzetto di centrali le prestazioni di Pavard e di Bastoni influiscono anche sulla fase offensiva, non solo sulla protezione dell’area. Il francese, dopo il brutto infortunio di inizio novembre, � al top della forma. Bastoni nelle grandi partite raramente tradisce. Per cui Gatti e Danilo vanno gi� dalla torre. E il bastione centrale chi lo conquista? Bremer � anche un bomber (17 gol per lui in Italia), ha 9 anni meno di Acerbi ed � una garanzia. Ci� non toglie che lo stesso �Ace�, arrivato all’Inter per un costo complessivo di 4 milioni fra il malumore generale, sia stato un grande affare nel momento in cui proprio Bremer ha scelto la Juventus (per oltre 50 milioni) invece dell’Inter. E aver fermato anche un certo Haaland nella finale di Champions non � certo stato un caso.

Centro di gravit�

Anche nel cuore del gioco l’Inter sembra avere qualcosa in pi�. Ma la Juve ha due uomini con la gamba giusta per colmare la differenza, anche sugli esterni che sono uno dei punti di forza di Inzaghi. Cambiaso sta meglio di Darmian (ed eventualmente anche di Dumfries), Rabiot ha un impatto, soprattutto atletico, maggiore di quello di Mkhitaryan. Per� questo tra il francese al rientro (e al centro di voci di mercato proprio sull’asse Juve-Inter) e l’armeno maestro di scacchi e di tattica � forse il duello pi� tirato: non sarebbe una sorpresa se �Miki� lo ribaltasse a suo favore, con un tocco di classe.

Meno dubbi sul ballottaggio McKennie-Barella e Locatelli-Calhanoglu, vinto dai due interisti. Per� l’americano � un fattore in questa Juve ed � vietato sottovalutarlo. �Loca� � fondamentale per gli equilibri e per il recupero palla, tanto che spesso � il quarto difensore, ma ha una regia pi� laboriosa del turco, cresciuto tanto in interdizione, ha gi� segnato 9 gol ed � nel momento migliore. Questo vale anche per Dimarco che prevale su Kostic: anche lui ha riposato a Firenze ed � carico.

Il doppio centravanti

La scelta doveva essere tra i bomber e le loro spalle, per� bisogna stare al gioco e puntare al meglio. Quindi perch� tenere fuori uno tra Lautaro (19 gol) e Vlahovic (12)? Thuram e Yildiz sono intriganti e decisivi con le loro giocate. Ma possono aspettare. Nel complesso per� la coppia interista d� pi� garanzie, soprattutto perch� il Toro non � solo il terminale del gioco e Marcus non � solo il cavalier servente: l’argentino � il primo attaccante per palloni rubati (28), il motore di tutta la fuoriserie nerazzurra. E nel gioco che conta, quello di domani sera, � la vera differenza.

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