Mara Venier, come sta?
�Male. Soffro molto, perch� mai in vita mia ho censurato qualcuno, n� sono mai stata accusata di censura�.
Mara Venier: «Non censuro nessuno, Ghali libero di parlare. Ho pianto molto in questi giorni. Inviterò Dargen D’Amico»
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Intervista esclusiva alla conduttrice Mara Venier dopo le polemiche per quanto accaduto a Domenica In, il giorno dopo la finale di Sanremo: �Sono una conduttrice Rai. Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Giusto ricordare sia il 7 ottobre sia le vittime di Gaza�

Lei ha interrotto Dargen D’Amico mentre parlava dei migranti.
�Perch� eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo, infatti torneranno da me domenica. Si figuri se ho paura ad affrontare il tema dei migranti. L’ho fatto molte volte. Ora ho invitato Dargen D’Amico in trasmissione domenica prossima, spero che venga�.
Poi lei ha letto un comunicato di Roberto Sergio, in cui si ricordava l’aggressione subita da Israele il 7 ottobre, ma non le vittime civili di Gaza, aggiungendo: �Siamo tutti d’accordo�.
�Senta, io sono una conduttrice Rai. Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non � d’accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, � doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza�.
Ma lei come la pensa sulla questione?
�Guardi, a Roma io vivo nel ghetto. Conosco e sono vicina a molte persone della comunit� ebraica. Il primo ruolo che ho avuto come attrice fu quello di Vanda, un’ebrea suicida dopo le leggi razziali, nel film con Alida Valli Diario di un italiano…�.
S�, come la pensa?
�Io piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini, come piango per le donne ebree stuprate e prese in ostaggio. Piango per tutte le vittime civili. E se c’� qualcuno che al tema delle violenze sulle donne � sempre stata sensibile e ha sempre dato spazio, sono io. Vorrei che gli ostaggi fossero liberati. E vorrei che si fermassero i bombardamenti sui civili e si trovasse una soluzione politica. Mi riconosco nelle parole di Papa Francesco, nei suoi appelli alla pace�.
La questione non � solo la guerra di Gaza, ma se gli artisti ne possano parlare nel contesto pi� seguito della tv italiana: il palco dell’Ariston, dove � andato in onda un festival dal 70% di share. Lei stessa domenica ha fatto il 40%.
�Certo che gli artisti devono essere liberi di esprimersi. Per� anche quello che dicono pu� essere discusso. E tutte le opinioni dovrebbero essere rappresentate. Domenica da me Ghali ha potuto parlare in piena libert�, ha risposto alle critiche dell’ambasciatore di Israele, ha concluso il suo ragionamento senza che nessuno lo interrompesse�.
Lei per� in un fuorionda zittisce i giornalisti: non mettetemi in imbarazzo…
�Non ho zittito nessuno. L’imbarazzo non era per il tipo di domande, ma per i ritmi, il tempo che passava, gli artisti che stavano l� e dovevano cantare….�.
Sicura?
�Sicura. Il disagio mio era per il tempo, non per le domande. � ovvio che una domanda sull’immigrazione richiede una riflessione ampia, una risposta complessa, che non si risolve in trenta secondi. I giornalisti sono sempre stati i benvenuti nelle mie trasmissioni, e sono sempre stati liberi di fare le domande che ritenevano pi� opportune. Cos� � accaduto anche domenica scorsa: hanno chiesto a Ghali di Gaza, a Dargen D’Amico dei migranti. C’era una trasmissione da portare a termine, trenta cantanti da ascoltare. Ripeto: mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica da me�.
Repubblica la definisce �vestale del melonismo�.
�Ho pianto molto in questi giorni, ma questa definizione mi fa davvero sorridere. Se sono da trent’anni in tv, � perch� non ho mai sposato una parte politica. Io mi rivolgo a tutto il pubblico, a prescindere dalle idee politiche di ciascuno, e rispettandole tutte. Da donna, sono contenta che ci sia una donna presidente del Consiglio. Ma continuer� ad ascoltare tutte le voci�.

Non c’� nella televisione pubblica un clima di conformismo, di censura?
�Io non lo avverto. E poi, ripeto, nulla di pi� estraneo a me e alla mia vita della censura. Ho sentito mie molte cause, molte battaglie civili, a cominciare dai diritti delle donne. Da ragazza con Gabriella Ferri occupammo la vecchia pretura del centro di Roma, proprio per avere un posto dove riunirci noi donne… Accetto le critiche, nessuno � perfetto, tutti possiamo sbagliare; ma la censura, proprio no�.
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13 febbraio 2024 (modifica il 13 febbraio 2024 | 17:59)
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