Contatti Biden-Netanyahu, lite sui "due Stati". Israele, altri scontri nel governo

di Davide Frattini

Quaranta minuti al telefono. Eisenkot e Gantz: trattative con Hamas e pausa nella guerra per liberare gli ostaggi. Tajani apre a una missione di pace a Gaza con nostri soldati

Contatti Biden-Netanyahu, lite sui "due Stati". Israele, altri scontri nel governo

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME
Adesso che le mattine e le sere sono diventate quasi impossibili da sopportare, in mezzo resta la poca pazienza per le �favolette� e da mantenere la promessa formulata sulla tomba del figlio, ucciso a Gaza in dicembre: �Il tuo sacrificio non sar� invano�. Cos� Gadi Eisenkot ha deciso di non sacrificare in nome di una supposta �unit� la necessit� di parlare franco agli israeliani e di farlo dal programma di Ilana Dayan, il pi� seguito al gioved� sera, quando la settimana si chiude e la giornalista apre le questioni da affrontare.

L’attacco alla linea del premier

L’ex capo di Stato Maggiore siede nel consiglio di guerra ristretto come osservatore, ha seguito Benny Gantz dall’opposizione per partecipare alla condotta delle operazioni militari. L’intervista � stata trasmessa poche ore dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha rigettato in una conferenza stampa l’idea di tenere le elezioni �durante un conflitto che durer� fino al 2025 e che andr� avanti fino all’eliminazione di Hamas�.

Il premier pi� longevo della Storia del Paese sembra in ogni caso convinto di poter conquistare un settimo mandato, lo dimostrano le sparate contro le richieste americane: Bibi vuole incentrare la campagna sul no alla nascita di uno Stato palestinese e sulla capacit� di resistere alle pressioni di Joe Biden, ieri si sono parlati per la prima volta in quasi un mese. La telefonata � durata 40 minuti e il presidente ha ribadito la necessit� di ridurre le vittime civili nella Striscia, di entrare nella nuova fase dei combattimenti, concentrata sui raid mirati. Ha anche ottenuto che gli israeliani permettano l’ingresso di farina che arriver� sui cargo nel porto di Ashdod, le Nazioni Unite avvertono che c’� il rischio di una carestia. Soprattutto Biden ha insistito sulla sua visione per il dopo guerra: normalizzazione tra Israele e le nazioni arabe e allo stesso tempo la nascita dello Stato palestinese, dopo che il premier aveva detto mercoled� sera: �Controlleremo la sicurezza di tutti i territori a ovest del Giordano�.

�Tornare alle urne�

La voce calma, il fisico massiccio di chi � entrato nell’esercito come fante d’assalto, l’ex generale Eisenkot ha smontato in televisione i proclami del primo ministro: �Chi parla di sconfitta totale di Hamas non dice la verit�. �Ho raggiunto un’et� e un periodo nella vita in cui non mi fido a occhi chiusi di questo o quel leader, lo giudico da come guida la nazione. � necessario che nel giro di pochi mesi gli israeliani tornino alle urne per ristabilire la fiducia perduta nel governo�.

Assieme a Gantz preme perch� il governo ascolti quelli che John Kirby, portavoce per il consigliere della Sicurezza nazionale americano, definisce �suggerimenti� sui passi diplomatici da intraprendere alla fine del conflitto. Resta l’ipotesi di una missione internazionale: �Siamo pronti a inviare i nostri soldati per un intervento di pace nella Striscia�, spiega Antonio Tajani, il ministro degli Esteri italiano.

Il contrasto sulla strategi con Hamas

I due ex comandanti sono in contrasto con Netanyahu soprattutto sulla strategia per il rilascio del centinaio di ostaggi rimasti nelle mani dai terroristi di Hamas. Eisenkot in televisione ha commentato che �un raid in stile Entebbe per liberarli non avverr�, si riferisce all’operazione del 1976 in cui fu ucciso Yoni, fratello maggiore di Netanyahu.

L’unico modo per riportarli a casa sono i negoziati e una pausa nella guerra�, a Gaza i palestinesi uccisi sono quasi 25 mila. L’intervento del primo ministro per allontanare la data delle elezioni nasce anche dai sondaggi che dimezzano il numero di deputati del suo Likud: nel partito in molti sono convinti — scrive il Jerusalem Postche la sua era sia finita e i successori si stanno posizionando ma non osano ancora lanciare la sfida. Erano anche loro al governo quando — come commenta Josep Borrell, il capo della diplomazia europea — �hanno finanziato Hamas per indebolire l’Autorit� palestinese�. Sono i milioni di dollari consegnati in contanti dal Qatar ai capi fondamentalisti. Con il beneplacito di Netanyahu.


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19 gennaio 2024 (modifica il 19 gennaio 2024 | 22:33)

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