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Semaglutide contro l’obesità, la scoperta scientifica dell’anno: «Così cadono i pregiudizi sul peso»
La rivista scientifica americana Science ha definito lo sviluppo dei farmaci agonisti del recettore del GLP-1 (glucagon like peptide-1) �scoperta dell’anno�. Sviluppati per il diabete, queste molecole �inducono una significativa perdita di peso, con effetti collaterali per lo pi� gestibili. Quest’anno, studi clinici hanno scoperto che riducono anche i sintomi dell’insufficienza cardiaca e il rischio di infarti e ictus�, si legge nell’articolo che motiva la decisione.
La molecola vincente � quella di cui si fa un gran parlare: la semaglutide, portata alla ribalta negli Stati Uniti perch� usata per dimagrire da personaggi dello �star system� che hanno confessato di farne largo uso.
La molecola agisce calmando il senso di fame e, a livello del tratto gastrointestinale, rallentando lo svuotamento gastrico. I dati di efficacia, negli studi che hanno valutato il calo di peso ai fini della registrazione del farmaco, hanno descritto un dimagrimento medio del 16% in un anno. La rivista Science, per�, probabilmente ha scelto questa classe di farmaci non solo perch� fanno dimagrire, ma perch� sembra abbiano un effetto protettivo sul cuore: uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine a novembre ha dimostrato una riduzione del rischio cardiovascolare in pazienti non diabetici trattati con semaglutide. Un precedente lavoro uscito a settembre sulla stessa rivista aveva descritto l’efficacia del farmaco nel contenere i sintomi correlati allo scompenso cardiaco.
�L’introduzione nel trattamento dell’obesit� di questi farmaci, in particolare della semaglutide, rappresenta una vera rivoluzione – dichiara Luca Busetto, past President della Societ� Italiana dell’Obesit� (SIO) —. Sono molecole estremamente efficaci, normalmente ben tollerate, di cui abbiamo un’esperienza molto lunga nei pazienti con diabete di tipo 2 senza che vi siano mai state segnalazioni di problemi particolari. Hanno un’azione molto significativa sul desiderio di fame (e quindi sulla perdita di peso), ma contemporaneamente portano un grosso beneficio a livello di prevenzione delle complicanze legate all’obesit�.
Come tutti i farmaci vanno presi sotto stretto controllo medico perch� servono a curare una malattia e possono avere effetti collaterali: �Ci sono persone che li utilizzano per il loro desiderio di magrezza e non per il trattamento di una malattia e questo � un problema – dice Busetto —. Gli effetti collaterali pi� comuni sono nausea (soprattutto), vomito o diarrea. Di solito sono transitori perch� lo stomaco tende ad adattarsi, ma in alcuni casi si sono registrati paralisi gastrica, pancreatite e ostruzioni intestinali�.
Come specifica Science i buoni dati iniziali non rispondono ad alcune domande che rimangono aperte e alle criticit� in atto.
Le domande riguardano la durata del trattamento (un’iniezione sottocutanea una volta alla settimana), i possibili effetti a lungo termine e la necessit� di prendere il farmaco per sempre per non recuperare il peso perso: �Lo studio pi� lungo finora � quello pubblicato a novembre basato su 17.500 pazienti monitorati per 4 anni, il trial “Select” – conferma l’esperto —. Sospendendo il farmaco molto probabilmente si riprender� peso, come succede con l’ipertensione o altri disturbi quando si interrompe l’assunzione dei farmaci�.
Le criticit� riguardano la reperibilit� della semaglutide, visto che il successo della molecola ha portato a una domanda spropositata al di l� delle indicazioni mediche. Basti pensare che negli Stati Uniti ci sono state segnalazioni di individui arrivati alla malnutrizione o addirittura all’intossicazione per overdose da farmaci analoghi acquistati su internet o preparati da farmacie: meno cari, non approvati, n� controllati o dosati.
L’abuso di chi vuole assumere la semaglutide per dimagrire senza indicazioni medica ha portato agli scompensi. E l’esposizione mediatica che l’uso di questi farmaci ha avuto da parte delle star, che raccontano sui social di essere dimagrite con la semaglutide, non ha aiutato i pazienti, anche i diabetici, che usano il farmaco da anni e ora rischiano di non trovarlo pi�.
�L’effetto positivo � che si � iniziato a pensare all’obesit� come a una malattia. Concetto ancora difficile da accettare�, afferma Busetto.
In Italia queste molecole non sono approvate per l’obesit�, ma solo per il diabete, e gi� l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) il 14 novembre ha diramato una nota in cui prevedeva per semaglutide �carenze intermittenti per tutto il 2024� e per la liraglutide (una molecola della stessa classe) �carenze almeno fino al secondo trimestre del 2024�.
Quali opzioni farmacologiche alternative hanno i pazienti obesi nel nostro Paese? �I farmaci attualmente autorizzati sono tre e nessuno � passato dal Servizio Sanitario Nazionale – risponde lo specialista —: orlistat, che funziona riducendo l’assorbimento dei grassi a livello intestinale, ma � poco usato perch� induce importanti effetti collaterali intestinali. Poi abbiamo un farmaco che combina due molecole, bupropione e naltrexone e riduce la voglia di mangiare. Bupropione � un antidepressivo e il naltrexone � un anti-oppiaceo. Riduce il peso dall’8 al 10% in un anno, ma pu� dare effetti collaterali tra cui l’aumento della pressione arteriosa e molti pazienti obesi hanno una storia di ipertensione. Terzo farmaco � liraglutide, un farmaco della stessa famiglia della semaglutide, � la generazione precedente. Da somministrare per via sottocutanea una volta al giorno. Ha una perdita di peso dall’8-10%, un po’ meno efficace�.
Il futuro nei prossimi 5 anni � quello di avere almeno altre quattro o cinque molecole analoghe a semaglutide, anche somministrabili per via orale. �Avremo un certo numero di farmaci con meccanismi d’azione diversi, un po’ come abbiamo per l’ipertensione�, conclude Busetto.
E sono in corso altri studi sull’utilizzo degli agonisti del recettore del GLP-1: nel trattamento della tossicodipendenza, del morbo di Alzheimer e del morbo di Parkinson, per la capacit� che hanno queste molecole di agire modificando e regolando l’attivit� di alcuni centri del sistema nervoso centrale.
La molecola vincente � quella di cui si fa un gran parlare: la semaglutide, portata alla ribalta negli Stati Uniti perch� usata per dimagrire da personaggi dello �star system� che hanno confessato di farne largo uso.
La molecola agisce calmando il senso di fame e, a livello del tratto gastrointestinale, rallentando lo svuotamento gastrico. I dati di efficacia, negli studi che hanno valutato il calo di peso ai fini della registrazione del farmaco, hanno descritto un dimagrimento medio del 16% in un anno. La rivista Science, per�, probabilmente ha scelto questa classe di farmaci non solo perch� fanno dimagrire, ma perch� sembra abbiano un effetto protettivo sul cuore: uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine a novembre ha dimostrato una riduzione del rischio cardiovascolare in pazienti non diabetici trattati con semaglutide. Un precedente lavoro uscito a settembre sulla stessa rivista aveva descritto l’efficacia del farmaco nel contenere i sintomi correlati allo scompenso cardiaco.
�L’introduzione nel trattamento dell’obesit� di questi farmaci, in particolare della semaglutide, rappresenta una vera rivoluzione – dichiara Luca Busetto, past President della Societ� Italiana dell’Obesit� (SIO) —. Sono molecole estremamente efficaci, normalmente ben tollerate, di cui abbiamo un’esperienza molto lunga nei pazienti con diabete di tipo 2 senza che vi siano mai state segnalazioni di problemi particolari. Hanno un’azione molto significativa sul desiderio di fame (e quindi sulla perdita di peso), ma contemporaneamente portano un grosso beneficio a livello di prevenzione delle complicanze legate all’obesit�.
Come tutti i farmaci vanno presi sotto stretto controllo medico perch� servono a curare una malattia e possono avere effetti collaterali: �Ci sono persone che li utilizzano per il loro desiderio di magrezza e non per il trattamento di una malattia e questo � un problema – dice Busetto —. Gli effetti collaterali pi� comuni sono nausea (soprattutto), vomito o diarrea. Di solito sono transitori perch� lo stomaco tende ad adattarsi, ma in alcuni casi si sono registrati paralisi gastrica, pancreatite e ostruzioni intestinali�.
Come specifica Science i buoni dati iniziali non rispondono ad alcune domande che rimangono aperte e alle criticit� in atto.
Le domande riguardano la durata del trattamento (un’iniezione sottocutanea una volta alla settimana), i possibili effetti a lungo termine e la necessit� di prendere il farmaco per sempre per non recuperare il peso perso: �Lo studio pi� lungo finora � quello pubblicato a novembre basato su 17.500 pazienti monitorati per 4 anni, il trial “Select” – conferma l’esperto —. Sospendendo il farmaco molto probabilmente si riprender� peso, come succede con l’ipertensione o altri disturbi quando si interrompe l’assunzione dei farmaci�.
Le criticit� riguardano la reperibilit� della semaglutide, visto che il successo della molecola ha portato a una domanda spropositata al di l� delle indicazioni mediche. Basti pensare che negli Stati Uniti ci sono state segnalazioni di individui arrivati alla malnutrizione o addirittura all’intossicazione per overdose da farmaci analoghi acquistati su internet o preparati da farmacie: meno cari, non approvati, n� controllati o dosati.
L’abuso di chi vuole assumere la semaglutide per dimagrire senza indicazioni medica ha portato agli scompensi. E l’esposizione mediatica che l’uso di questi farmaci ha avuto da parte delle star, che raccontano sui social di essere dimagrite con la semaglutide, non ha aiutato i pazienti, anche i diabetici, che usano il farmaco da anni e ora rischiano di non trovarlo pi�.
�L’effetto positivo � che si � iniziato a pensare all’obesit� come a una malattia. Concetto ancora difficile da accettare�, afferma Busetto.
In Italia queste molecole non sono approvate per l’obesit�, ma solo per il diabete, e gi� l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) il 14 novembre ha diramato una nota in cui prevedeva per semaglutide �carenze intermittenti per tutto il 2024� e per la liraglutide (una molecola della stessa classe) �carenze almeno fino al secondo trimestre del 2024�.
Quali opzioni farmacologiche alternative hanno i pazienti obesi nel nostro Paese? �I farmaci attualmente autorizzati sono tre e nessuno � passato dal Servizio Sanitario Nazionale – risponde lo specialista —: orlistat, che funziona riducendo l’assorbimento dei grassi a livello intestinale, ma � poco usato perch� induce importanti effetti collaterali intestinali. Poi abbiamo un farmaco che combina due molecole, bupropione e naltrexone e riduce la voglia di mangiare. Bupropione � un antidepressivo e il naltrexone � un anti-oppiaceo. Riduce il peso dall’8 al 10% in un anno, ma pu� dare effetti collaterali tra cui l’aumento della pressione arteriosa e molti pazienti obesi hanno una storia di ipertensione. Terzo farmaco � liraglutide, un farmaco della stessa famiglia della semaglutide, � la generazione precedente. Da somministrare per via sottocutanea una volta al giorno. Ha una perdita di peso dall’8-10%, un po’ meno efficace�.
Il futuro nei prossimi 5 anni � quello di avere almeno altre quattro o cinque molecole analoghe a semaglutide, anche somministrabili per via orale. �Avremo un certo numero di farmaci con meccanismi d’azione diversi, un po’ come abbiamo per l’ipertensione�, conclude Busetto.
E sono in corso altri studi sull’utilizzo degli agonisti del recettore del GLP-1: nel trattamento della tossicodipendenza, del morbo di Alzheimer e del morbo di Parkinson, per la capacit� che hanno queste molecole di agire modificando e regolando l’attivit� di alcuni centri del sistema nervoso centrale.