Guerra Russia-Ucraina, diluvio di droni su Kiev: “L’attacco più massiccio”. “Distrutti 74 su 75”. Il raid nell’anniversario dell'Holodomor

Kiev si è svegliata di soprassalto, nel cuore della notte tra venerdì e sabato, bersagliata da un gigantesco sciame di droni, in quello che è stato definito «l’attacco più massiccio» dei russi sulla capitale ucraina dall'inizio dell'invasione. La contraerea ha rivendicato di averli distrutti quasi tutti, 74 su 75, ma in città si sono rivissuti momenti di terrore come non accadeva da tempo, con la popolazione senza elettricità per diverse ore. Il raid del nemico, che provocato 5 feriti, tra cui un bambino di 11 anni, è arrivato tra l'altro in un giorno carico di ombre per gli ucraini, l'anniversario dell'Holodomor: la grande carestia di epoca staliniana che provocò la morte di milioni di persone negli anni Trenta. «Il nemico ha lanciato un numero record di droni d'attacco contro l'Ucraina, in direzione principale di Kiev», ha reso noto il comandante dell'aeronautica ucraina, generale Mykola Oleshchuk. I cieli della città e delle aree circostanti sono stati sorvolati per sei ore dagli Shahed di fabbricazione iraniana in dotazione alle forze armate russe.

Una parte dei residenti (e 17mila persone in tutta la regione) sono rimasti al gelo a causa dei blocchi alla rete elettrica, ed i detriti dei droni abbattuti hanno provocato incendi e danneggiato edifici, incluso un asilo nido. Il presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics, in visita a Kiev, ha pubblicato sui social una sua foto in un buio rifugio antiaereo. Il governo ucraino ha parlato di un attacco «simbolico», compiuto nel giorno in cui il Paese ricordava l'Holodomor. «Per loro si trattava di uccidere gli ucraini allora e lo è anche adesso», ha affermato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, nel solco della narrazione di Kiev secondo cui la carestia fu provocata deliberatamente dalle politiche agricole dell'Urss.

Uguale condanna è arrivata da Volodymyr Zelensky che ha partecipato ad una cerimonia con i massimi vertici militari. Anche il presidente svizzero Alain Berset, in visita a Kiev, ha reso omaggio alle vittime della carestia. E con Zelensky ha seguito il vertice «Grain from Ukraine», per rafforzare l'export verso l'Africa dopo l'uscita di Mosca dall'intesa del luglio scorso. Ursula von der Leyen ha annunciato che l'Ue metterà a disposizione di Kiev 50 milioni di euro per la riparazione e l'ammodernamento delle infrastrutture portuali necessarie.

Anche Giorgia Meloni, in un videomessaggio alla riunione, ha assicurato che l'Italia «sarà al vostro fianco» dell'Ucraina «finché necessario». In Russia, intanto, si conferma la linea dura contro chi si oppone alla guerra in Ucraina. Il ministero della Giustizia ha inserito l'ex primo ministro Mikhail Kasyanov nella lista degli «agenti stranieri», accusandolo tra le altre cose di lavorare per «screditare la politica estera e interna» di Mosca. Kasyanov è stato il primo ministro di Vladimir Putin durante i suoi primi anni al potere, dal 2000 al 2004, ma poi è diventato molto critico nei confronti del presidente. Dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina, aveva lasciato il Paese.

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