L’Iran minaccia Israele dal «bunker delle vendette»

di Davide Frattini

I pasdaran riuniti a Isfahan. Allerta massima nello Stato ebraico. Washington cerca l’intesa Hamas-Netanyahu

L’Iran minaccia Israeledal «bunker delle vendette»

Dal nostro corrispondente
Gerusalemme
Adesso che i generali hanno ordinato di oscurare i sistemi Gps nel cielo sopra Tel Aviv, la guerra esce dall’ombra in cui l’hanno mantenuta le due nazioni nemiche, tra operazioni clandestine e raid mai rivendicati. Per la prima volta gli israeliani si chiedono dove — non lontano da casa — e da dove — vicino alle frontiere — i Pasdaran potrebbero decidere di colpire in rappresaglia per l’uccisione di Mohammad Reza Zahedi, che tra i comandanti dei Guardiani era quello incaricato di gestire le forze in Libano e Siria. Dove e da dove sono i punti sulla mappa della partita strategica che definiranno la risposta israeliana a un attacco che l’intelligence americana sembra considerare inevitabile, una fonte indica all’emittente Cbs un calendario ristretto da qui alle festivit� per la fine di Ramadan, il mese pi� sacro per i musulmani.

Missili o sciami di droni

Se gli ufficiali a Teheran dovessero decidere di lanciare missili o uno sciame di droni — sempre ipotesi formulata dai servizi segreti americani �— dentro Israele, sanno che la risposta sarebbe altrettanto diretta. E la luce delle esplosioni rischierebbe di abbagliare tutta la regione e a quel punto riportare il conflitto nell’ombra diventerebbe quasi impossibile. Negli ultimi sei mesi gli scontri con l’Hezbollah libanese, armato dall’Iran, sono stati quotidiani come le battaglie e i bombardamenti a Gaza. Il fronte nord � gi� aperto e gli iraniani potrebbero cos� scegliere di non esporsi direttamente chiedendo all’organizzazione di estendere il raggio dei lanci di missili, oltre Haifa, gi� verso Tel Aviv.

Le parole di Nasrallah

Il leader Hassan Nasrallah ha ribadito venerd� da Beirut che la morte di Zahedi a Damasco — assieme ad altri 7 in un edificio dell’ambasciata di Teheran — non rester� impunita, erano amici e insieme avevano definito la strategia in Siria, tra sostegno al dittatore Bashar Assad e pressione militare su Israele da un altro confine. Agli spettatori che hanno seguito i proclami sugli schermi giganti sono stati distribuiti dei finti biglietti: destinazione �Gerusalemme�, data d’arrivo �presto�. Sarebbe un viaggio senza ritorno per tutto il Medio Oriente.

Il bunker della Base 8

Da dove i Pasdaran guiderebbero e coordinerebbero l’eventuale ritorsione sembra invece certo: ieri i vertici militari hanno partecipato ai funerali di Reza a Isfahan e — secondo alcune voci — si sarebbero riuniti nella Base 8: � chiamata il bunker del Giorno del Giudizio ed � stata costruita per resistere ai bombardamenti israeliani. Prima di mettere sotto terra il generale della forza Quds — la divisione per le operazioni all’esterno — e piazzarsi sotto i metri di cemento del bunker, il capo di Stato Maggiore Mohammed Bagheri ha dettagliato senza dettagli il piano d’attacco: �Partir� al momento opportuno, con la precisione necessaria per creare il danno peggiore al nemico�.

Le pressioni della Casa Bianca

L’esercito israeliano resta al livello di allerta massimo, le licenze sono state sospese soprattutto per gli operatori delle batterie Iron Dome, il sistema di difesa anti-missile. Come in passato, gli ayatollah potrebbero aspettare l’occasione per colpire all’estero, 28 ambasciate israeliane in tutto il mondo sono state evacuate per precauzione. Gli americani hanno avvertito gli iraniani di togliersi dalla testa e dal mirino le basi statunitensi nella regione, allo stesso tempo il presidente Joe Biden continua le pressioni diplomatiche perch� il premier Benjamin Netanyahu e i capi di Hamas raggiungono un accordo per una tregua che permetta il rilascio degli ultimi ostaggi tenuti dai fondamentalisti e l’ingresso di maggiori aiuti umanitari nella Striscia, dove i palestinesi uccisi sono ormai 34 mila. Come aveva promesso a Biden, Bibi ha dato il via libera alla riapertura del valico di Erez e i primi convogli con gli aiuti hanno raggiunto da l� il Nord di Gaza.


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6 aprile 2024 (modifica il 6 aprile 2024 | 21:15)

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