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Londra, stretta sull’immigrazione: porte chiuse ai neolaureati italiani ed europei?
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA - Porte chiuse ai giovani neolaureati italiani ed europei: potrebbe essere questa la conseguenza delle modifiche al sistema di immigrazione che il governo di Londra sta studiando in questi giorni. L’idea messa sul tavolo � quella di alzare il requisito minimo di stipendio per ottenere un visto di lavoro: si passerebbe dalle attuali 26.200 sterline lorde annue a oltre 30 mila (e la ex ministra degli Interni, Suella Braverman, agita per arrivare addirittura a 40 mila). Ma attualmente lo stipendio iniziale per un neolaureato in Gran Bretagna si aggira in media attorno alle 25 mila sterline annue o poco pi�: portare la soglia minima per chi arriva dall’estero a 30 mila significherebbe tagliare fuori chi � appena uscito dall’universit� e lasciare posto solo a manager pi� esperti o a chi va a ricoprire lavori super-qualificati nella City.
La stretta di Londra sull’immigrazione legale fa seguito al siluramento, da parte della Corte Suprema, del Piano Ruanda per la deportazione dei clandestini in Africa: il governo di Rishi Sunak ha bisogno di mostrare che � in grado di fare qualcosa per ridurre i flussi di ingresso in Gran Bretagna. Dopo la Brexit, infatti, l’immigrazione � esplosa, perch� se � vero che � stata posta fine alla libera circolazione dei cittadini europei, dall’altro lato � stato messo in piedi un generoso sistema di visti che ha portato a un boom di arrivi dai Paesi extra-europei: nell’ultimo anno sono entrate legalmente in Gran Bretagna addirittura 1 milione 400 mila persone.
La destra del partito conservatore preme per introdurre misure che in qualche modo rallentino questi flussi: dunque, oltre che alzare il salario minimo per ottenere un visto come lavoratori qualificati, si pensa anche ad agganciare all’inflazione la soglia minima di retribuzione richiesta per badanti e assistenti alla persona, che � ora fissata a sole 20.960 sterline. In pi�, si vorrebbe limitare o proibire del tutto la possibilit� per chi lavora nel settore dell’assistenza di portare con s� familiari.
La realt�, tuttavia, � che la Gran Bretagna soffre per una cronica mancanza di lavoratori: la Brexit ha fatto sparire la manodopera europea a basso costo e dunque Londra si � vista gi� costretta ad allentare i requisiti per settori come l’edilizia, l’agricoltura e la sanit�, che non potrebbero funzionate senza il contributo degli immigrati. Perci� il governo Sunak si trova a dover compiere un delicato gioco di equilibrismo: da un lato deve tenere conto delle pressioni politiche per ridurre l’immigrazione, dall’altro deve badare alle necessit� dell’economia. A farne le spese, per�, potrebbero essere (anche) i giovani italiani.
LONDRA - Porte chiuse ai giovani neolaureati italiani ed europei: potrebbe essere questa la conseguenza delle modifiche al sistema di immigrazione che il governo di Londra sta studiando in questi giorni. L’idea messa sul tavolo � quella di alzare il requisito minimo di stipendio per ottenere un visto di lavoro: si passerebbe dalle attuali 26.200 sterline lorde annue a oltre 30 mila (e la ex ministra degli Interni, Suella Braverman, agita per arrivare addirittura a 40 mila). Ma attualmente lo stipendio iniziale per un neolaureato in Gran Bretagna si aggira in media attorno alle 25 mila sterline annue o poco pi�: portare la soglia minima per chi arriva dall’estero a 30 mila significherebbe tagliare fuori chi � appena uscito dall’universit� e lasciare posto solo a manager pi� esperti o a chi va a ricoprire lavori super-qualificati nella City.
La stretta di Londra sull’immigrazione legale fa seguito al siluramento, da parte della Corte Suprema, del Piano Ruanda per la deportazione dei clandestini in Africa: il governo di Rishi Sunak ha bisogno di mostrare che � in grado di fare qualcosa per ridurre i flussi di ingresso in Gran Bretagna. Dopo la Brexit, infatti, l’immigrazione � esplosa, perch� se � vero che � stata posta fine alla libera circolazione dei cittadini europei, dall’altro lato � stato messo in piedi un generoso sistema di visti che ha portato a un boom di arrivi dai Paesi extra-europei: nell’ultimo anno sono entrate legalmente in Gran Bretagna addirittura 1 milione 400 mila persone.
La destra del partito conservatore preme per introdurre misure che in qualche modo rallentino questi flussi: dunque, oltre che alzare il salario minimo per ottenere un visto come lavoratori qualificati, si pensa anche ad agganciare all’inflazione la soglia minima di retribuzione richiesta per badanti e assistenti alla persona, che � ora fissata a sole 20.960 sterline. In pi�, si vorrebbe limitare o proibire del tutto la possibilit� per chi lavora nel settore dell’assistenza di portare con s� familiari.
La realt�, tuttavia, � che la Gran Bretagna soffre per una cronica mancanza di lavoratori: la Brexit ha fatto sparire la manodopera europea a basso costo e dunque Londra si � vista gi� costretta ad allentare i requisiti per settori come l’edilizia, l’agricoltura e la sanit�, che non potrebbero funzionate senza il contributo degli immigrati. Perci� il governo Sunak si trova a dover compiere un delicato gioco di equilibrismo: da un lato deve tenere conto delle pressioni politiche per ridurre l’immigrazione, dall’altro deve badare alle necessit� dell’economia. A farne le spese, per�, potrebbero essere (anche) i giovani italiani.