TEL AVIV - �L’Onu ha chiesto al mondo di aiutare a raggiungere il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e la consegna degli aiuti umanitari. Tutto in una frase, tutto allo stesso livello. Netanyahu potr� anche infischiarsene, il problema per noi � che saranno altri Paesi a cercare di rea lizzarlo. Il testo del Consiglio di sicurezza non � un ordine a Israele o Hamas, � un appello. A tutti. Da ora in poi qualunque Paese avr� pi� legittimit� nell’avviare iniziative verso uno dei tre obiettivi . E con il loro mancato veto, gli Usa hanno detto di essere su questa onda�.
Pinkas: «Per la Casa Bianca è Netanyahu il vero problema, il premier deve farsi da parte»
Pinkas, ex diplomatico: �La risoluzione � un primo passo. La via pi� semplice? Le elezioni anticipate. Ma non saranno imminenti�
Alon Pinkas � un diplomatico israeliano di lungo corso. � stato consigliere in alcuni dei governi pi� vicini alla pace della storia, quello del premio Nobel Shimon Peres e di Ehud Barak. � ostile a Netanyahu e non fa niente per nasconderlo.
Per lei la Risoluzione non � quindi solo un atto formale.
�� un primo passo. Domani il mondo sar� lo stesso, il Papa sar� ancora cattolico, ma prima o poi potrebbero maturare le conseguenze del voto di ieri. Cose come l’embargo sulla vendita di armi, la consegna di munizioni, sanzioni economiche, altre risoluzioni Onu. Ma ancora pi� importante � l’avviso che arriva da Washington con la decisione di non proteggere Israele con il veto�.
L’ambasciatrice americana all’Onu ha detto che la politica Usa non cambia.
�Formalmente ha detto la verit�, perch� � gi� cambiata. Sono almeno tre mesi, e nelle ultime settimane in modo pressante, che la Casa Bianca non � in sintonia con Netanyahu e sta spingendolo a cambiare rotta, a impegnarsi su una soluzione per il dopo-guerra a Gaza, ad ascoltare i consigli e in definitiva a mostrarsi pi� rispettoso degli interessi americani. Bibi ha rifiutato e Washington ha dedotto che il problema � il premier israeliano in persona�.
Che cosa intende?
�Bastava ascoltare il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer, la scorsa settimana: Netanyahu deve farsi da parte. Personalmente credo che pi� ancora del cessate il fuoco, alla Casa Bianca interessino elezioni anticipate in Israele e la fine di Netanyahu�.
Perch�?
�� dai tempi di von Clausewitz e Machiavelli che tutti sanno che la guerra � uno strumento della politica. In questo caso l’unico obiettivo dichiarato � l’eliminazione di Hamas. Cio� il contrario della politica perseguita per vent’anni proprio dal governo Netanyahu. Lui ha deliberatamente rinforzato Hamas, lui ha accettato e incoraggiato che i soldi del Qatar andassero ad Hamas. E ora vuole sradicarlo? Per quale fine politico?�.
La principale distanza tra Israele e America, per lei, � nella gestione del dopo-guerra?
�Certo. Va bene la guerra, ma per quale pace? Netanyahu non lo sa e gli americani hanno cominciato a sospettare che l’unico fine dei combattimenti sia la sopravvivenza politica dello stesso Bibi. All’inizio del mese, dall’amministrazione Usa erano uscite voci in questo senso: Netanyahu prolunga la guerra solo per ritardare la resa dei conti con gli elettori. Inaccettabile�.
Come se ne esce?
�La via pi� semplice sarebbero elezioni anticipate, ma non penso siano imminenti�.
E quella pi� complicata?
�Un accordo sullo scambio tra ostaggi e prigionieri. Nel testo delle bozze c’� scritto che dovrebbe avvenire per fasi in 45 giorni. Se si arrivasse a tanto, la guerra sarebbe de facto finita. Ma se non si trovasse un accordo, beh, allora proprio non so cosa succeder�.
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26 marzo 2024 (modifica il 26 marzo 2024 | 09:55)
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