La spesa delle famiglie italiane in beni durevoli a fine anno supererà per la prima volta la soglia dei 75 miliardi di euro con una crescita del 2,3% in volumi e del 9,4% in valore sul quale incide un aumento medio dei prezzi pari al 7%. Secondo le stime dell’Osservatorio Findomestic, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Prometeia, nel 2023 i consumi di beni durevoli in Italia hanno visto una accelerazione del mercato della mobilità, in recupero del 18,8% sull’anno scorso per un fatturato di 41,5 miliardi, grazie soprattutto al recupero del comparto auto, mentre il comparto casa rallenta l’andamento (-0,3%), con un +4,9% dei grandi elettrodomestici e un +2,3% dei mobili, a fronte del calo di elettronica (-24,8%) e information technology (-6%).
Lo spaccato per regione
Secondo l’Osservatorio Findomestic il valore dei consumi di durevoli è in crescita a doppia cifra in sei regioni italiane. Gli incrementi top si registrano in Lazio, Toscana (entrambe a +10,8%), Lombardia (+10,5%), Valle d’Aosta (+10,4%), Emilia-Romagna e Liguria (entrambe a +10,1%); in fondo alla classifica si trovano, invece, Puglia (+6,6%), Trentino-Alto Adige (+6,7%) e Molise (+6,9%). In valore assoluto, la Lombardia si conferma prima in Italia con un mercato da 15,2 miliardi, seguita dal Lazio a 7,4 miliardi e dal Veneto a 6,9 miliardi; fanalini di coda le regioni meno popolose: Basilicata con 500 milioni, Molise con 340 milioni e Valle d’Aosta con 200 milioni.
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L’andamento del mercato
«Quest’anno sono i mercati veicoli a sostenere la spesa in beni durevoli - spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio - arrivando a valere il 55% dell’aggregato, grazie al mercato dell’auto usata sostenuto da un forte aumento dei prezzi di listino, ma anche grazie al mercato dell’auto nuova, che ha beneficiato della proroga degli incentivi e soprattutto della risoluzione dei problemi di disponibilità di prodotto che ha consentito di immatricolare molte auto i cui ordine erano rimasti inevasi nel 2022». In aggregato «il giro d’affari del 2023 è superiore di 6 miliardi rispetto al precedente record del 2019, eguagliato nel 2021 - commenta Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale di Findomestic -: un risultato positivo per i consumi di durevoli, sul quale incide certamente l’inflazione ma anche il crescente orientamento dei consumatori all’acquisto di beni di gamma più alta rispetto al passato, in particolare nei settori dell’auto, degli elettrodomestici e della telefonia».
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15 dic 2023
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