Jean Todt, ex Team Principal Ferrari e gi� presidente della Fia, � tornato a parlare di Michael Schumacher nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano sportivo francese L’Equipe, pur rispettando il diktat di riservatezza imposto dalla famiglia. Quasi dieci anni fa la caduta sugli sci sulle Alpi francesi di Meribel, dopo la quale delle condizioni di salute dell’ex pilota non si � saputo pi� nulla. Tra indiscrezioni e presunti errori di quel giorno, attraverso il racconto dei testimoni, e il massimo riserbo della moglie Corinna Betsch e dei figli Mick e Gina-Maria, ogni tanto filtra per� qualche dichiarazione, come le frasi di uno dei conoscenti pi� stretti del sette volte campione del mondo. Il 77enne manager francese � uno dei pochi, insieme all’ex pilota italiano Luca Badoer, al quale oggi � consentito frequentare la casa di Schumi, dove lo ha incontrato diverse volte nel corso di questi ultimi anni. Todt ha raccontato come abbia vissuto nell’ultimo decennio il rapporto con il tedesco quasi 55enne (compir� gli anni il 3 gennaio), al quale lo lega una fortissima amicizia, per le tante vittorie in F1 e i momenti vissuti insieme anche fuori dal circuito motoristico.
Jean Todt su Schumacher: «Come sta Michael? C’è, ma non è più quello di prima»
L’ex team principal della Ferrari a L’Equipe: �Non mi manca, perch� condivido con lui ancora tanti momenti. Ma non � il Michael che tutti conoscevamo�. Poi replica a Ben Sulayem: �Accuse false, ma sapevo che personaggio fosse�

(Epa)
Todt: �Schumi c’�, ma non � quello di prima�
L’ex team principal della Rossa ha usato queste parole per descrivere il rapporto con l’ex pilota, rispondendo all’intervistatore che gli aveva chiesto se sentiva la mancanza di Schumacher. �No, non mi manca, ho condiviso con lui molti momenti e sono onorato di poterlo fare ancora. Non mi manca perch� lui c’�. Poi per� arriva la precisazione. �Con questo non voglio dire che ora la sua vita non sia cambiata. Non � quello di prima, quello che tutti ricordano in F1. Non � il Michael che tutti conoscevano. Oggi appare diverso, ma � splendidamente sostenuto dalla moglie Corinna e dai suoi figli, che lo assistono in tutto e per tutto ogni giorno�. Con queste parole Todt ha di fatto confermato quanto aveva dichiarato la moglie dell’ex pilota nel documentario diffuso da Netflix, che celebrava la carriera di Schumacher, ma ha anche affermato di essere molto felice di continuare a vedere con lui i Gran Premi in televisione, come quelli della stagione appena conclusa. Il francese ha poi ricordato come Schumi lo avesse sempre difeso, anche nei momenti pi� difficili della sua carriera. Un episodio su tutti quello del 1996 quando, di fronte al rischio di un licenziamento in Ferrari, il pilota prese le sue difese dicendo: �Se parte Todt, me ne vado anche io. Non accetto altre soluzioni�. A qualsiasi precisazione sulla salute del suo amico si � invece astenuto dal rispondere, rispettando la volont� di Corinna e seguendo quanto ribadito anche qualche giorno fa dallo stesso Ralf Schumacher, fratello di Michael: �Le sue condizioni rimarranno una faccenda privata�.
La replica a Ben Sulayem
Todt ha approfittato dello spazio a lui concesso dal quotidiano francese per togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe e rispondere alle accuse del suo successore alla guida della Fia, l’emiratino Ben Sulayem. �Le sue parole non mi hanno sorpreso, sapevo che personaggio fosse�, ha stigmatizzato l’ex team principal Ferrari, per rispondere alle responsabilit� a lui attribuite circa i debiti maturati dalla federazione, per poi precisare: �Quando me ne sono andato (dicembre 2021) c’erano pi� di 250 milioni di euro in riserva e ogni anno i conti erano a posto e non dobbiamo dimenticare la parentesi della pandemia. Tuttavia, quando arrivai nel 2009, i milioni di euro in riserva erano appena 40, nonostante la Federazione avesse da poco trasferito i diritti commerciali della Formula 1�. L’ex numero 1 Fia ha cos� commentato: �Il budget era quasi triplicato, quindi non lo chiamerei “deficit”. Avevamo anche tante nuove competizioni e fonti di reddito, come la Formula E, il Wec e il Rally-Raid�. Infine quella che Todt interpreta come una lezione di stile per il suo successore: �Queste accuse non hanno senso, soprattutto se sono false, siano rivolte al predecessore a capo della Ferrari, della Peugeot o della stessa Fia. � solo fumo. In carriera non mi sono mai permesso di aprire bocca, perch� � inutile. Quando si chiude un capitolo se ne deve aprire un altro. Non si pu� impedire a qualcuno di criticare o dissentire — ha chiosato — ma tutto quello che ho fatto durante la mia presidenza � sempre stato approvato dal Senato e dal consiglio mondiale�.
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15 dicembre 2023 (modifica il 15 dicembre 2023 | 14:15)
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