‘The substance’, Demi Moore è tornata. L’attrice a Cannes con un horror femminista sull’ossessione della giovinezza

CANNES – Il delegato generale Thierry Frémaux aveva avvertito: portatevi qualcosa per coprirvi, perché dallo schermo pioverà sangue. The substance, un body horror femminista, in concorso, firmato da Coralie Fargeat. La protagonista è Demi Moore, che interpreta una star televisiva della ginnastica aerobica. Ha raggiunto la fama e ha anche la sua stella a Hollywood, anche se un po’ ammaccata. Il film si apre proprio sulla costruzione dei muratori dell’omaggio sul marciapiede più famoso al mondo. Elizabeth Sparkle, questo il suo nome della protagonista, è soddisfatta del suo lavoro, ma per caso scopre che il boss televisivo – interpretato da Dennis Quaid – la sta per far fuori in quanto “vecchia”, rimpiazzandola con una più giovane.

La notizia la sconvolge, lei ha un incidente da cui resta illesa, in ospedale un infermiere le mette in mano una chiavetta e una proposta: “La versione migliore di te, in ogni senso della parola." Questa è la promessa di The Substance, un prodotto rivoluzionario basato sulla divisione cellulare, che crea un alter ego più giovane, più bello e più perfetto. A interpretare questa giovane Elizabeth, destinata a sbaragliare la concorrenza e sostituire la vecchia sé nel programma, con picchi di share e perfino il programma di punta di fine anno, è a statuaria Margaret Qualley, appena vista alla Croisette in Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos.

© Universal Studios
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Per un po’ la cosa funziona, le due donne devono alternarsi, una settimana ciascuno, ma la giovane è avida di vita e la “matrice” si sente sempre più anziana, si apre una guerra, me contro me, che porterà a un trionfo gore, tra corpi mutanti e fusioni mostruose. Demi Moore, 61 anni, si mette in gioco: all’inizio, con scene di nudo, il corpo bellissimo, per poi trasformarsi. Il finale, in pieno stile Carrie-Lo sguardo di satana, riporta alla pioggia di sangue evocata da Fremaux. Un film cruento e molto femminista, che gioca con il genere finendo però intrappolato in qualche formula prevedibile, fin troppo. Inevitabile l’accostamento a Julia Ducournau, Palma d'Oro per Titane nel 2021.

Demi Moore ha conosciuto l’horror a inizio carriera, ma con questo film scopre il body horror, “un genere insolito, fantasmagorico che mi ha fatto uscire dalla mia zona di sicurezza. Un film potente e provocatorio che affronta la visione maschile delle donne, quella di una donna idealizzata, che noi finora abbiamo fatto nostre. Ma ora le cose le stiamo cambiando, viviamo il cambiamento proprio ora”, ha confessato l’attrice.

© Universal Studios
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E oggi è di scena il maestro del body horror, David Cronenberg con Shrouds, sudari, storia di un rapporto oltretombale e ultratecnologico tra un marito – Vincent Cassel, e la consorte defunta che ha – almeno all’inizio – il bel volto di Diane Kruger.