Salvini e la kermesse sovranista a Roma: no di Zaia, Fontana e Fedriga. Assente anche Marine Le Pen

Nonostante le pressioni di Matteo Salvini rivolte ai colleghi della destra europea a partecipare a Roma al raduno sovranista di sabato intitolato Wind of change (come la canzone degli Skorpions), molte risultano al momento i forfait e le incertezze. Diversi leader e rappresentanti delle istituzioni, sia nazionali sia internazionali, hanno fatto sapere di non poter esserci o hanno preso tempo. Questo in un momento in cui il leader della Lega � sotto pressione in Italia per i recenti risultati elettorali alle Regionali, per la linea su Putin e la Russia, per i rapporti tesi con la premier Giorgia Meloni. Prevista negli studios di Tiburtina, la kermesse dell’ultradestra era stata pensata come momento di unione e scambio di energie politiche. Un po’ come era accaduto a Firenze a inizio dicembre (sebbene anche l� ci furono importanti defezioni, a cominciare da quella dell’olandese Geert Wilders del Pvv). Ma ora la situazione appare fluida. Ancora pochi risulterebbero infatti i parlamentari decisi a prendere parte all’appuntamento di sabato. Non ci saranno soprattutto i governatori leghisti Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia), cos� come il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Stesso discorso per i big stranieri, a partire da Marine Le Pen e Jordan Bardella di Rassemblement nationale. A Salvini hanno detto invece s� il portoghese Andr� Ventura, fresco di successo del suo partito Chega, l’eurodeputato fiammingo Gerolf Annemans del Vlaams Belang e l’austriaco Harald Vilimsky del Fpo.