Jorit, chi è lo street artist sul palco con Putin
Da Che Guevara e Maradona a Putin. Dall’arresto a Betlemme per il murale pro Palestina agli elogi allo zar. Da “difensore degli ultimi” ai riflettori sul palco accanto all’invasore dell’Ucraina, proprio nei giorni della bufera scatenata dalla morte di Aleksej Navalny.
Chi è Jorit? Al secolo Ciro Cerullo, classe 1990. Street artist nato a Quarto (comune a nord-ovest di Napoli) da padre napoletano e madre olandese, è conosciuto in tutto il mondo per i suoi mastodontici ritratti murali. Comincia a farsi notare nel 2011 quando le sue opere vengono esposte al Mann. Poi i mega volti famosi e non, del passato e del presente, disegnati con lo spray sulle facciate degli edifici di Napoli. Dietro ogni dipinto, messaggi cifrati lasciati sotto il colore.
Diplomato all’Accademia di belle arti, scala le vette del mondo saltando di palazzo in palazzo in periferie e quartieri popolari. Sulle tracce di Caravaggio, punta sull’espressività di volti scegliendo operai e gente del popolo anche per ritrarre San Gennaro a Forcella. La sua firma sono i segni rossi tribali lasciati sul viso di ogni soggetto: simboleggiano l'unità in opposizione alla singolarità e all’individualismo: “Apparteniamo tutti alla humane tribe”. Lo street artist li tatua anche sul proprio volto.
Il ritratto di una bimba rom la sua prima opera a Napoli Est, lì dove bruciarono i campi rom. L’area orientale, in particolare, nel tempo è diventata un parco artistico urbano con le opere unico segno di riqualificazione tra case popolari spesso fatiscenti. Tra i temi, la classe operaia, l’autismo, il razzismo. Poi il Maradona più grande del mondo a Taverna del ferro, a San Giovanni a Teduccio, che proprio in questi giorni sarà abbattuto dopo l’apertura del cantiere per la costruzione di nuove case popolari.
Jorit lavora tra Napoli e il resto del mondo, tanti i viaggi all’estero. Fino al 2018 nessuno conosce il suo volto, dipinge sempre a viso coperto. Poi a fine luglio di quell’anno viene arrestato dalla polizia israeliana a Betlemme per la realizzazione di un murale sul muro di separazione. L'opera ritraeva Ahed Tamimi, l'attivista
palestinese di 17 anni, in carcere per aver schiaffeggiato due soldati dell'Idf (Israel defense Forces). L’Italia si mobilita, dopo due notti in cella è libero.
Nel novembre 2018, in occasione dell’inaugurazione del murale dedicato a Ilaria Cucchi con il sindaco de Magistris, mostra per la prima volta il suo viso. Le amministrazioni comunali e regionali se lo contendono. Dalla giunta arancione al governatore Vincenzo De Luca, numerose le opere commissionate mentre la città si divide su opere che per alcuni sembrano “mega tatuaggi” sulla pelle della città e che ormai invadono palazzi e ospedali.
Il primo contatto pubblico con Putin nel 2022, un mese dopo l’invasione della Russia in Ucraina. L’artista realizzò un maxi murale di Dostoevskij sulla facciata di una scuola di Napoli in tempi record per protestare contro la decisione, poi annullata, di sospendere un corso su Dostoevskij all'università Bicocca di Milano. In quell’occasione Putin elogiò Jorit durante un collegamento video per una cerimonia di premiazione con le personalità della cultura russe. "Penso che molti sappiano, abbiano visto, come a Napoli uno street artist di recente abbia dipinto sul muro di un palazzo il ritratto dello scrittore russo Fedor Dostoevskij, ormai cancellato in Occidente - disse Putin -. Dà ancora speranza, attraverso la simpatia reciproca delle persone, attraverso una cultura che collega e unisce tutti noi, la verità sicuramente si farà strada". E Jorit: “Assurdo, ho fatto più io per la pace che il governo”.
A luglio 2023 un’altra polemica fu innescata dalla decisione di realizzare un murale nella Mariupol occupata: “Io filo-russo? – si difese in quell’occasione lo street artist – Sono libero, ma lì lottano da anni contro il regime di Kiev”.
Murale giganteschi e polemiche, poche uscite pubbliche, fino al video, agli elogi e al selfie accanto a Putin. Poi il cinque verso la telecamera tornando a posto.