Nuova sorpresa di Orbán, vola a Pechino da Xi Jinping: sul tavolo Ucraina (e affari per Budapest)

Il post è firmato con l’hashtag HU24EU, che ricorda il semestre di presidenza ungherese dell’Unione Europea iniziato a luglio. E come si sa questo è il punto principale: la Ue non ha dato a Orbán alcun mandato negoziale, contesta le sue escursioni senza mandato, che sembrano incursioni contro la posizione concordata nell’Unione. La mediazione ungherese è inconsistente. Lo prova il fatto che a Kiev Volodymyr Zelensky gli ha risposto gelidamente che serve una pace giusta basata sull’integrità territoriale dell’Ucraina e a Mosca Vladimir Putin ha ripetuto che il cessate il fuoco si può ottenere solo con l’accettazione dell’annessione delle regioni ucraine occupate dall’Armata russa.
 
È chiaro che il premier ungherese gioca per il Cremlino (e per Pechino): ha sistematicamente cercato di bloccare, ritardare o indebolire gli sforzi europei per soccorrere Kiev e imporre sanzioni a Mosca. Ed è altamente improbabile che abbia qualcosa di nuovo da riferire a Xi da parte di Putin, visto che i due «amici del cuore» si sono parlati faccia a faccia ancora la settimana scorsa ad Astana in Kazakistan. In quell’occasione, Putin e Xi guidavano la riunione della Conferenza per la Cooperazione di Shanghai (Sco), un’organizzazione eterogenea di dieci Paesi che comprende quattro Stan ex sovietici, India, Pakistan, Iran e Bielorussia. Nel comunicato finale la Sco ha invocato l’immediato cessate il fuoco a Gaza e il riconoscimento dei diritti palestinesi. Nemmeno una citazione per l’Ucraina. Xi ha ripetuto che «sulla questione ucraina la Cina è dalla parte giusta della storia»: e continua a fare fronte comune con la Russia in funzione antioccidentale.
 
Di un intervento cinese si parla da quando è cominciata l’aggressione russa, che Xi non chiama guerra: se e quando volesse davvero impegnarsi per portare al tavolo della pace Putin e Zelensky, lo farebbe senza dover salire sulla improbabile navetta diplomatica ungherese. L’agenzia Xinhua nella prima notizia sull'evento (relegata nella rubrica quotidiana I Momenti di Xi) dice solo che il presidente ha avuto con Orbán «una discussione approfondita su questioni di mutuo interesse». La tv statale aggiunge che Xi «sollecita le potenze mondiali a creare le condizioni e aiutare Russia e Ucraina a riprendere un dialogo diretto e avviare un negoziato». E poi un’altra frase da repertorio: «Solo quando le grandi potenze mostreranno energia positiva e non negativa, il conflitto potrà veder comparire la luce della speranza di un cessate il fuoco». Fin qui niente di nuovo.