Michelle uccisa a Primavalle, al via il processo al 17enne cingalese con rito immediato. I Causo: «Pena severa»
Daniela Bertoneri e Gianluca Causo, genitori della 17enne uccisa con 23 pugnalate il 29 giugno scorso: «E' un assassino viscerale, lo vogliono far passare per matto, ma cercava sul web come uccidere colpendo punti vitali»
Oggi al Tribunale dei Minori di Roma la prima udienza del processo che vede imputato il giovane cingalese accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, l'occultamento e il vilipendio del cadavere di Michelle Maria Causo. Il corpo della 17enne venne trovato in un carrello abbandonato accanto ai rifiuti nel quartiere Primavalle, alla periferia nord-ovest della Capitale, il 29 giugno scorso.
Lo sfogo dei genitori
«Ci aspettiamo una pena certa e severa, ha ammazzato nostra figlia, ci ha ammazzato tutti. Non è una questione di soldi, lui è un assassino viscerale, ha ammazzato una ragazza per poche decine di euro». Così Daniela Bertoneri e Gianluca Causo, i genitori di Michelle, entrando al Tribunale dei Minori per l'udienza. «Una morte così non si può accettare. Non so se ho più dolore o rabbia, ci deve guardare negli occhi e dire perché l'ha fatto - hanno aggiunto - lo vogliono far passare per infermo mentale e invece su internet ha cercato come uccidere colpendo punti vitali».
Il delitto
L'imputato, reo confesso, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Negli interrogatori ha raccontato che, dopo aver pugnalato Michelle più volte in un appartamento del quartiere Primavalle a Roma, mise il cadavere, avvolto in un lenzuolo e infilato in un sacco per i rifiuti, dentro un carrello della spesa e lo trasportò davanti alcuni cassonetti, poco distanti dal luogo del delitto. Secondo il racconto del 17enne, fermato poco dopo dagli investigatori della Squadra Mobile, Michelle era entrata nell'appartamento di via Dusmet per riscuotere un debito di droga, prima aggredendolo verbalmente e poi fisicamente. In quel momento il coetaneo l'avrebbe accoltellata con un coltello da cucina. Il debito che Michelle avrebbe dovuto riscuotere ammontava a circa 60 euro.
La pistola giocattolo e le pugnalate
Durante il sopralluogo della polizia scientifica sulla scena del crimine venne trovata una pistola giocattolo. Tra i testimoni citati in aula anche due vicini di casa del 17enne che lo incrociarono sulla rampa delle scale mentre trasportava il cadavere. Le indagini svelarono inoltre, l'atroce particolare che la sera prima dell'omicidio, il 17enne aveva effettuato ricerche su Internet su quali fossero i punti vitali dove accoltellare. I colpi mortali che le vennero inferti trafissero il cuore, i polmoni e altre parti che provocarono una forte emorragia: la ragazza morì dissanguata.
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