DAL NOSTRO INVIATO
GERUSALEMME - Israele resta un Paese profondamente diviso al suo interno, nonostante tutto. Il terribile massacro compiuto da Hamas il sette ottobre ha per un attimo fatto dimenticare le manifestazioni e le gravi polemiche contro il governo e i partiti religiosi che avevano profondamente lacerato la societ� intera negli ultimi mesi, ma alla prova dei fatti i problemi di fondo rimangono invariati.
Alina, i rabbini le negano la sepoltura in terra consacrata: «Non era convertita»
La 23enne, uccisa e sfigurata da Hamas, non aveva completato la conversione all'ebraismo. Il padre: �Nostra figlia � morta da ebrea tra gli ebrei�

La riprova giunge adesso con le tensioni generate dalla scelta del rabbinato di non seppellire in un cimitero ebraico consacrato la 23enne Alina Falahati, uccisa da Hamas e il cui corpo sfigurato � stato identificato solo di recente. Le ragioni? Alina non aveva ancora completato le procedure religiose per la conversione all’ebraismo e dunque non ha diritto di essere sepolta in un cimitero ufficiale controllato dal rabbinato.
La famiglia protesta. �Nostra figlia � morta da ebrea tra gli ebrei�, dichiara il padre. Emerge che altre vittime, specie di origine russa, non sono state inumate secondo le procedure del rabbinato e della Halakha, la legge ebraica. La questione � annosa. Negli anni Novanta il rabbinato si era rifiutato di riconoscere i soldati immigrati dalla Russia e morti in Libano. Negli ultimi anni la crescita dei partiti religiosi ha acuito le tensioni.
15 novembre 2023 (modifica il 15 novembre 2023 | 14:22)
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