«A Putin non basta l’Ucraina». Biden prova a sbloccare i fondi

di Massimo Gaggi

Il presidente evoca un attacco alla Nato e chiama i leader del G7. Meloni: sostegno convinto. Ma il Senato per ora boccia

«A Putin non basta l’Ucraina». Biden prova a sbloccare i fondi

NEW YORK — �Non possiamo lasciare la vittoria a Putin. Se prende l’Ucraina non si fermer� l�. E se attacca un Paese della Nato avremo soldati americani che combattono contro soldati russi�. � un appello forte e anche sorprendente quello teletrasmesso da Joe Biden dopo un’improvvisa riunione in videoconferenza del G7, a cui ha partecipato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, convocata per confermare la coesione e l’impegno dell’Occidente a sostegno dell’Ucraina a poche ore da un drammatico voto del Congresso: i senatori — spaccati proprio sulla legge che stanzia 110 miliardi di dollari di aiuti militari ed economici al Paese aggredito dalla Russia, a Israele e ai civili di Gaza — per ora hanno bocciato l’intervento. La Casa Bianca ha annunciato un pacchetto da 175 milioni, l’ultimo dal budget che il presidente pu� spendere senza passare dal Parlamento.

Il fronte ucraino, non pi� sotto i riflettori dopo l’attacco di Hamas, � tornato caldissimo col fallimento della controffensiva, la riorganizzazione dell’esercito russo e l’esaurimento di armi e munizioni fornite soprattutto dagli Usa. Cos� un Putin dato con le spalle al muro, torna a essere temibile, anche al di l� dell’Ucraina: pu� aspettare un anno nella speranza di un ritorno dell’�amico� Trump alla Casa Bianca, ma se lo scontro a Washington bloccher� gli aiuti, gli ucraini rischiano di non avere le armi con cui difendersi gi� a gennaio.

Shalanda Young, direttrice del Bilancio federale, ha infatti appena confermato che i fondi per la guerra nell’Europa centrale finiranno entro Capodanno. Guai enormi per Kiev: solo gli Usa sono in grado di fornire armi efficaci rapidamente e in quantit� adeguate. Ma in un Congresso sempre pi� influenzato dalla destra radicale trumpiana far approvare aiuti militari che in altri tempi avrebbe raccolto pi� consensi a destra che a sinistra � diventato un problema grave, soprattutto dopo la �rissa segreta� di marted� sera al Senato e la cancellazione del videomessaggio del presidente Zelensky al Congresso.

In sostanza i trumpiani, tentati dall’isolazionismo al punto di usare la politica estera e di sicurezza per incalzare Biden su questioni interne, sostengono che bloccare i clandestini che entrano dal Messico � pi� urgente del sostegno militare a Paesi lontani. Una riunione di tutti i senatori coi ministri degli Esteri e della Difesa, Tony Blinken e Lloyd Austin, e coi capi dei servizi segreti e delle forze armate, con vincolo di segretezza per discutere l’attuale, grave situazione militare e strategica, � finita in rissa quando diversi senatori repubblicani si sono rifiutati di parlare di Ucraina e Israele in assenza di misure per blindare le frontiere meridionali.

Inevitabile la rottura, coi democratici che respingono quello che considerano un ricatto e pongono una questione di metodo (no a mescolare nella stessa norma questioni diverse per natura e urgenza: c’� gi� un pacchetto di aiuti a Israele bloccato perch� la destra lo ha in parte finanziato tagliando i fondi che fanno funzionare il Fisco federale) e una di sostanza: la destra vuole restrizioni legali sui criteri per la concessione dell’asilo inaccettabili per la sinistra.

Mentre quello del G 7, con il �continuo e convinto sostegno in ogni ambito� ribadito anche dalla premier Giorgia Meloni a nome del governo italiano, � un messaggio indirizzato soprattutto a Mosca, col suo discorso televisivo Biden cerca di richiamare i repubblicani alle loro responsabilit�: �Non si fanno giochi politici sulla sicurezza nazionale�. Non aiutare l’Ucraina sarebbe �un enorme regalo per Putin� e un �abbandono della leadership globale�. Biden ha, per�, anche promesso al Gop aperture sull’immigrazione. Per ora il Senato ha bocciato, m anche se passer� nei prossimi giorni, il provvedimento per Ucraina e Israele avr�, comunque, vita molto difficile alla Camera dove c’� una maggioranza repubblicana e uno speaker della destra radicale, Mike Johnson, per nulla tenero con l’Ucraina


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6 dicembre 2023 (modifica il 6 dicembre 2023 | 23:13)

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