Liste competitive aprendo anche al civismo s�, ma non a danno degli uscenti e, tra loro, soprattutto delle donne. Dentro il Pd il dibattito sulle scelte da compiere in vista delle prossime elezioni europee � acceso. Simona Malpezzi, senatrice, ex capogruppo dem a Palazzo Madama, ne spiega le ragioni.
Simona Malpezzi (Pd): «Europee, se Schlein corre, sia capolista. Così vengono penalizzate sia le donne che gli uscenti»
La senatrice del Pd e le liste per le elezioni europee di giugno: �Marco Tarquinio? I candidati rispecchino la linea del partito�

Senatrice Malpezzi, ci sono candidature sul tavolo che vi preoccupano?
�Le preoccupazioni sono quelle emerse durante la segreteria e che abbiamo ribadito. � giusto che si continui con un confronto costruttivo per arrivare ad avere le liste il pi� competitive possibile. Dovranno tenere insieme la giusta apertura al civismo con la valorizzazione di chi ha lavorato in Europa in questi anni, anche con ruoli di rilievo. E chi ha maturato competenza sui territori deve avere spazio�.
L’obiezione nei confronti di candidati esterni al partito � quindi a tutela degli uscenti?
�Obiettiamo all’ipotesi che tutti i capilista siano esterni. Anche per l’immagine di un Pd che invece ha personalit� appartenenti alla sua storia che possono guidare le liste. Si rischia di sminuire il valore della classe dirigente del partito�.
Si riferisce anche al rischio che Stefano Bonaccini non sia capolista?
�Io ritengo che il presidente del partito, cos� come la segretaria, se si candidano, debbano guidare la lista�.
C’� poi un rischio specifico per le candidate donne.
�La presenza di una capolista, espressione della societ� civile, e della segretaria nella stessa lista, penalizza certamente le donne. Anche per questo sostengo che se Schelin si candida debba farlo da capolista�.
Tuttavia non crede che la candidatura di personalit� attinte all’esterno del perimetro del partito sia funzionale ad allargare il consenso?
�Non ho preclusioni nei confronti di candidati della cosiddetta “societ� civile”. Certo, possono allargare il bacino di votanti. Ma si allarga se si rappresenta tutti e quindi se si mantiene un equilibrio nelle scelte. Sono convinta che confrontandoci si trover� una soluzione che davvero possa rendere pi� forte il Pd. Le osservazioni fatte sono costruttive, tese a raggiungere due obiettivi: parlare a tutti e essere riconoscibili�.
Quando parla di rappresentare tutti si riferisce alla minoranza interna che verrebbe messa a rischio rielezione dai candidati civici? Come Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento uscente, che potrebbe essere solo quinta in lista al Sud.
�Pi� che un problema di minoranza, poniamo il tema di riconoscere le storie di ciascuno. La legge elettorale per le Europee in Italia � diversa rispetto agli altri Paesi che non prevedono preferenze e vedono gli uscenti sempre valorizzati. � necessario: per lavorare nei gruppi serve anche l’esperienza�.
Ci sono problemi anche di merito politico? Si fa il nome del giornalista Marco Tarquinio, schieratosi contro la guerra in Ucraina: � un segnale che una parte del partito, quella nella quale si riconosce, non vorrebbe dare?
�Io appartengo alla vecchia scuola: chi si candida deve rispecchiare la linea del partito che se eletto rappresenterebbe�.
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28 marzo 2024 (modifica il 28 marzo 2024 | 20:49)
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