Antisemitismo, quel pregiudizio più moderno su cui la sinistra deve riflettere

Oggi e domani i familiari di 12 degli ostaggi di Hamas del 7 ottobre saranno a Roma per essere ricevuti da Papa Francesco e da rappresentanti delle istituzioni italiane. Chissà se avranno tempo di dare anche uno sguardo alla ricerca che l’Istituto Cattaneo ha realizzato, un sondaggio tra gli studenti di tre grandi atenei del Nord. Si scopre, se così si può dire, che neanche l’antisemitismo che è quello di una volta. Negli anni ‘50, negli Stati Uniti, una grande ricerca concluse che l’antisemitismo faceva parte di un’ideologia più complessa e, cito, “caratterizzata da un estremo conservatorismo, feroce autoritarismo verso i più deboli”. Cioè in sostanza un’ideologia di destra. Oggi invece la ricerca del Cattaneo ci dice che, accanto a questo antisemitismo più tradizionale che crede che gli ebrei siano tutti ricchi, tutti potenti, che sappiano controllare i media, la finanza e che non siano veri italiani, si è sviluppato un pregiudizio più moderno e più di sinistra. Circa il 60% degli studenti che si definiscono di sinistra ritengono, infatti, che Israele possa essere paragonata al nazismo e che una parte di questi accusa gli ebrei di utilizzare, di sfruttare la tragedia dell’olocausto per giustificare quello che adesso fanno ai palestinesi. Insomma, gli studenti di sinistra accusano Israele, Paese nato dalla lotta contro il colonialismo britannico, di essere una potenza coloniale, abusiva, nonostante che sia nata sulla base di un voto, di una decisione delle Nazioni Unite approvata da due terzi degli Sati del mondo. Insomma, la ricerca del Cattaneo è un’ottima occasione per aprire una riflessione a sinistra seria sull’antisemitismo e anche forse per rivedere il modo in cui si insegna la storia contemporanea nei nostri licei e nelle nostre Università.