Per l’occasione, i gemelli Ali e Kian, 17 anni, hanno comprato il vestito nuovo. �La cerimonia di consegna del Nobel ha un dress code da rispettare e vogliono essere impeccabili. Saranno loro a leggere il discorso che la madre ci ha mandato dal carcere�, dice al Corriere l’attivista e scrittore Taghi Rahmani, 64. Da una casa di Oslo, il marito di Narges Mohammadi, 51 — iraniana e premio Nobel per la Pace 2023 che sta scontando 10 anni nel carcere di Evin, a Teheran — a un giorno dalla cerimonia, racconta l’emozione della sua famiglia ma anche la responsabilit� di ricevere il premio pi� nobile di tutti.
«Io e i nostri ragazzi qui a Osloa ritirare il Nobel di mia moglieIl discorso? Per la gente in Iran»
Il marito di Narges Mohammadi, reclusa a Teheran: il mondo ci sostiene, ma il prezzo da pagare � alto. �Rimpianti? Lei si sente in colpa per i figli. Ma loro ora sono fieri di noi�

Che cosa significa questa vittoria?
�Sul piano pubblico, un trionfo per il movimento “Donna, vita e libert�” che combatte per la fine di questo regime. Il mondo supporta la nostra lotta�.
E su quello privato?
�� un riconoscimento per tutti questi anni di battaglie ma porta con s� anche un peso che si aggiunge sulle spalle di Narges e sulle nostre. Ha un prezzo che paghiamo�.
Pu� condividere in anteprima il messaggio che sua moglie ha mandato dalla cella?
�Il discorso ruota intorno alle richieste della societ� civile iraniana: libert�, uguaglianza e democrazia. Sono i concetti osteggiati dal regime. Sentirete parole sulla parit� di genere, che per noi � un tema centrale. Narges chiede alla comunit� internazionale di tenere alta l’attenzione sulla nostra gente che porta avanti la rivoluzione con azioni quotidiane. E che torner� nelle piazze�.
Come vi � arrivato il testo?
�I suoi messaggi ci arrivano in modi diversi che non posso spiegare. Lei ha la possibilit� di chiamare solo il fratello e la sorella. Anche se questa volta le � stata negata. Io e lei non possiamo parlare perch� secondo una legge ridicola una condannata e un accusato non possono avere contatti. Ogni volta che manda un messaggio � un fascicolo nuovo che si apre contro di lei�.
Sua moglie ha due arterie coronarie quasi occluse. Nelle ultime settimane ha lottato contro le autorit� per potere essere visitata, senza velo. Le hanno negato due volte l’autorizzazione di uscita, poi hanno accettato. Non spera mai che Narges faccia un passo indietro?
�Per me la sua salute � molto importante, ma so che non fa compromessi. Non mette il velo per solidariet� con quelle ragazze che hanno perso la vita, come Mahsa e Armita. Metterlo, per lei, sarebbe stato tradirle. Protesta da dietro le sbarre come pu� e cos� tiene alta l’attenzione della comunit� internazionale�.
Narges ha chiesto dalla cella il cessate il fuoco a Gaza.
�Per noi l’unica soluzione � la costruzione di due Stati. La distruzione della Striscia favorisce Hamas, i cui i crimini sono orrendi, ma la risposta non pu� essere quella di bombardare in quel modo. La crisi nel Medio Oriente crea condizioni favorevoli al regime che usa la questione palestinese come scusa: nelle ultime settimane sono aumentate impiccagioni e arresti�.
Quando � stata l’ultima volta che ha visto sua moglie?
�Undici anni fa, quando sono venuto a Parigi. I miei figli mi hanno raggiunto nel 2015. Non la sentiamo al telefono da ventuno mesi�.
Qual � il ricordo pi� bello che ha di voi?
�Se chiudo gli occhi penso al nostro matrimonio. Era il 1999. Una cerimonia semplice, con pochi amici. Io avevo appena passato 11 anni in prigione e dopo ne ho scontati altri quattro, averla accanto � stata la mia salvezza. Mi manca la sua voce calda, quando leggo i messaggi che manda ritrovo la Narges di cui mi sono innamorato: energia pura�.
E i suoi figli cosa pensano?
�Kian dice sempre che quando c’era mamma non c’era pap� e viceversa. Abbiamo avuto una vita dura per colpa della dittatura�.
Non ha rimpianti?
�Rifarei tutto, l’unico dispiacere � per i gemelli. Narges si sente in colpa per loro. Una sua frase era “perdonatemi, non ho potuto farvi da madre”. Da piccoli non capivano, ora sono fieri di noi�.
Che cosa spera per Ali e Kian?
�Che siano felici. Per�, in fondo, sogno che scelgano anche loro l’attivismo. Il premio Nobel li ha avvicinati ai temi iraniani�.
Corriere della Sera � anche su Whatsapp. � sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
8 dicembre 2023 (modifica il 8 dicembre 2023 | 22:48)
© RIPRODUZIONE RISERVATA