
Teatro di Roma, Luca De Fusco nominato direttore. Insorge il Campidoglio:”Cda farsa, è stata una riunione privata”
Il regista Luca De Fusco è stato nominato direttore generale del Teatro di Roma, ma lo scontro è totale, con l'assessore alla Cultura del Comune di Roma che parla di "tentativo di occupazione da parte della destra". Questa mattina è andata in scena una situazione mai vista prima, con i tre componenti del Cda che rappresentano Regione Lazio e ministero della Cultura asserragliati in uno degli uffici della fondazione, in via Barbieri. Il presidente Francesco Siciliano e la consigliera Natalia Di Iorio che rappresentano il Comune di Roma, invece si sono rifiutati di partecipare e durante una conferenza stampa di fuoco hanno messo in discussione la validità del Cda in corso, definito da Siciliano "una riunione privata". Entrambi, avrebbero preferito come direttore generale Ninni Cutaia perché "al contrario di De Fusco che è un artista, è un manager e noi di questo abbiamo bisogno".

I consiglieri della Regione e del Mic, sono andati però dritti su De Fusco, candidato del presidente della commissione Cultura alla Camera Federico Mollicone (meloniano). “E’ grave fare nomine per il teatro di Roma senza Roma”, ha aggiunto il presidente incaricato dal sindaco Gualtieri solo pochi mesi fa, ora furioso: “La riunione del Cda prevista alle 11 è stata da me formalmente sconvocata ma i consiglieri espressi dalla Regione e dal Ministero intendono riunirsi ugualmente e procedere ad una nomina del nuovo direttore senza la presenza del presidente e di Natalia Di Iorio, membro del Cda nominato dal Comune - ha ricostruito Siciliano - Ritengo che questa riunione sia invalida come recita lo statuto della Fondazione. Ma, anche al di là degli aspetti giuridici, credo che questo modo di procedere rappresenti un colpo proprio alla natura di questo Teatro, al suo valore culturale, al rapporto che lo lega innanzitutto alla città, al suo pubblico a chi ogni giorno si impegna per mandare avanti il teatro”.
Siciliano ha anche ricostruito la situazione finanziaria che, come ricostruito da Repubblica nei giorni scorsi, prevede 6,5 milioni di euro di fondi da parte del Comune e 1 milione dalla Regione Lazio. In più il Comune è proprietario dei teatri (la fondazione gestisce l'Argentina, l'India e il teatro di Villa Torlonia). Nonostante questo, Roma Capitale e regione hanno entrambi due consiglieri. Con quello che rappresenta il Mit schierato dalla parte di De Fusco, ecco che il Campidoglio si è ritrovato in minoranza.
"Questo incontro - incalza l'assessore alla Cultura Gotor - è, nei fatti, abusivo perché non rispetta le prerogative del Presidente Siciliano che ieri sera aveva disposto di aggiornare la riunione del Cda già da lui convocato, come previsto dallo statuto. È evidente quindi che è in corso un tentativo di occupazione da parte della destra di una fondamentale realtà del sistema culturale romano e italiano che denunciamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze. La libertà e l'autonomia della cultura sono valori non negoziabili. Spero che nelle prossime ore prevalgano la ragionevolezza e il buon senso".