Abruzzo, Istituto Cattaneo: al centrodestra anche i voti del “terzo polo”. Il campo largo paga l'astensionismo degli elettori 5S

Il cosiddetto ‘campo largo’, ossia il centrosinistra tradizionale allargato al Movimento 5 Stelle, “tanto nella geometria sarda (Pd, M5S, altri minori da un lato; Az, Iv, +Europa dall'altro), tanto in quella abruzzese (tutti insieme) - prosegue l'istituto Cattaneo -, soffre di fuoriuscite più consistenti verso l'astensione o di flussi diretti verso la coalizione avversaria. Si tratta di una dinamica quasi inevitabile. Da un lato, è strettamente necessario che la coalizione si allarghi, per evitare il ripetersi indefinito della asimmetria che ha moltiplicato la vittoria in seggi del centrodestra alle elezioni politiche del 2022. Dall'altro, l'elettorato di quest'area è attraversato da varie linee di frattura al suo interno: da una reciproca ostilità deliberatamente coltivata dai leader verso i leader e i ‘simboli’ dei partiti oggi potenziali alleati, da una diversità di posizioni su vari temi (di politica interna ed internazionali) più profonda rispetto all'elettorato di centrodestra. Non a caso, le due componenti più volatili di questa area elettorale - spiega l'analisi - sono rintracciabili, attraverso le nostre analisi dei flussi, da un lato tra gli elettori del M5S e dall'altro tra gli elettori della componente ‘liberale ed europeista’ rappresentata dalle sigle che a Bruxelles aderirebbero a Renew Europe (Azione, Iv, +Europa). Nel primo caso, prevale, come del resto già in passato, la tendenza ad astenersi in occasione di elezioni locali. Nel secondo, la tendenza a ricollocarsi o a tornare verso il centrodestra, soprattutto quando, come nel caso abruzzese, i partiti dell'area ‘liberale ed europeista’ sono alleati con il M5S".