
Exor, utile stabile a 4,2 miliardi e 100 milioni di dividendo
Exor ha chiuso il 2023 con un utile consolidato di 4 miliardi e 194 milioni di euro con una diminuzione netta di 33 milioni rispetto all'anno precedente. Nel 2023, la quota del risultato delle controllate e delle partecipazioni è aumentata di 1 miliardo e 747 milioni e le performance positive dei fondi di investimento hanno contribuito con 498 milioni, mentre i risultati del 2022 includevano una plusvalenza netta di 2 miliardi e 424 milioni realizzata dalla cessione di PartnerRe ceduta per 8,6 miliardi alla francese Covéa.
Per la holding della famiglia Agnelli-Elkann, che controlla anche Repubblica attraverso Gedi, al 31 dicembre 2023, il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante ammontava a 23 miliardi e 268 milioni, che rappresenta un aumento netto di 2 miliardi e 641 milioni rispetto all'anno precedente. La posizione finanziaria netta consolidata del Sistema Holdings è negativa per 3 miliardi e 968 milioni, una variazione negativa di 4 miliardi e 763 milioni rispetto all'anno precedente, principalmente dovuta a 4 miliardi e 392 milioni per gli investimenti effettuati e 996 milioni per il buyback di azioni, parzialmente compensati da 835 milioni di dividendi ricevuti dagli investimenti.

Il Consiglio di amministrazione della holding, che controlla gruppi come Stellantis, Ferrari, Chn Industrial, Iveco, ha avanzato una proposta da presentare all'assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio 2023 nonché per l’approvazione del pagamento di un dividendo di 0,46 euro per azione per ciascuna azione emessa ed in circolazione alla record date, per un totale di circa 100 milioni. Nel 2023, Exor aveva pagato un dividendo di 0,44 euro per azione per un importo complessivo di circa 100 milioni. Il dividendo proposto, soggetto all’approvazione dall'assemblea, sarà corrisposto il 3 giugno 2024 (data stacco cedola: 30 Maggio 2024) e sarà versato agli azionisti registrati al 31 maggio 2024 (record date).

Exor modificherà la propria rendicontazione a partire dal 1 gennaio 2024, qualificandosi come Investment Entity ai sensi dello IFRS 10. Negli ultimi anni, Exor è evoluta da holding a investiment entity, a seguito di un significativo cambiamento nell'attività e nella composizione del suo portafoglio, e dai cambiamenti nel suo processo di revisione del portafoglio che determinano le decisioni di allocazione del capitale basate sul fair value. In linea con i requisiti IFRS, Exor deconsoliderà le società del portafoglio e le valorizzerà al fair value, continuando a consolidare solo le controllate che forniscono servizi di supporto all'Investiment entity. La modifica nella rendicontazione sarà applicata a partire dal 1 gennaio 2024, con un impatto significativo sulla presentazione del bilancio consolidato e con la prima applicazione nei risultati semestrali del 2024.

L'impatto positivo non ricorrente sul conto economico sarebbe approssimativamente di 12 miliardi, risultante dalla differenza tra il valore contabile netto degli investimenti precedentemente consolidati o contabilizzati utilizzando il metodo del patrimonio netto e il loro fair value alla data della variazione. L'impatto definitivo sarà comunicato nei risultati semestrali del 2024. Exor ritiene che questa modifica renderà la sua rendicontazione e le sue comunicazioni finanziarie meglio allineate al suo business e alle sue attività, con il Nav (Net Asset Value) e altri indicatori chiave certificati dei revisori contabili.