I bambini (piccoli) che guardano spesso video possono avere ritardi

di Chiara Bidoli

Secondo uno studio pubblicato su Jama Pediatrics i bambini esposti quotidianamente alla televisione, o alla visione di video, hanno maggiori probabilit� di avere ritardi nello sviluppo psicofisico. Il commento del pediatra Alberto Villani

I bambini (piccoli) che guardano spesso video possono avere ritardi nello sviluppo

Secondo i dati raccolti e elaborati dai ricercatori del D rexel University College of Medicine di Philadelphia, e pubblicati su Jama Pediatrics, i bambini sotto i due anni esposti frequentemente, e per lungo tempo, davanti a tv o video hanno una maggiore probabilit� di sviluppare comportamenti sensoriali atipici come l’essere disinteressati alle attivit�, il cercare stimoli pi� forti, l’essere sopraffatti da sensazioni come suoni o luci intensi e una maggiore lentezza nel rispondere agli stimoli (per esempio rispondono in ritardo quando vengono chiamati). Secondo lo studio, infatti, nei bambini piccoli un’esposizione prolungata a video avrebbe effetti sullo sviluppo della loro capacit� di elaborazione sensoriale, ovvero sul loro modo di reagire rispetto a ci� che sentono, vedono, toccano e assaggiano.

Il commento di Alberto Villani, pediatra

� Viviamo un tempo particolarmente complesso e quindi difficile. Lo studio della Drexel University di Filadelfia (USA) � un ulteriore, nuovo importante contributo che riafferma l’improcrastinabile necessit� di riaffermare la fondamentale importanza delle prime fasi della vita, in particolare dei primi 1.000 giorni, in cui l’acquisizione della motricit�, del linguaggio e, in senso pi� esteso, del neurosviluppo, richiedono attenzione e dedizione — commenta Alberto Villani, direttore di Pediatria generale e dell’emergenza dell’Ospedale Bambino Ges� di Roma —. Gi� dalle prime settimane di vita, nel corso dei primi anni in particolare, ogni bambino deve essere aiutato a sviluppare tutte le sue potenzialit�, da quelle motorie, intellettive, affettive, fino a quelle linguistiche, attraverso stimoli specifici fatti di contatto e interazione con i suoi adulti di riferimento, oltre che con i coetanei. Il linguaggio, in particolare, � fatto di capacit� specifiche che si completano e potenziano con l’impegno di tutti i sensi, dei toni, della mimica facciale, di quello che � definito il “linguaggio non verbale”, altrettanto importante in termini comunicativi, che appartiene all’essere umano e che non pu� essere sostituito nella sua pienezza da nessuno strumento, neanche dal pi� sofisticato.

�Una storia raccontata da un genitore, con o senza l’ausilio di un libro, potenzia le facolt� linguistiche e percettive molto di pi� del miglior filmato. Andare in un parco, correre, saltare, andare su un’altalena, mette in moto tutto ci� che serve per stimolare, far maturare, ottimizzare il coordinamento motorio. Dobbiamo tutti comprendere e valorizzare la specifica attenzione nel favorire il movimento libero e il linguaggio, “facendo insieme” ai nostri piccoli e non “delegando” a strumenti che non consentono l’armonico sviluppo di tutti i potenziali linguistici e motori, ma “selezionano” solo alcune attitudini, non necessariamente le migliori e sicuramente non in maniera armonica�.

Lo studio

Il team di ricercatori ha raccolto le informazioni sulle abitudini alla visione di televisione o video di 1.471 bambini che avevano 12, 18 o 24 mesi, suddivisi equamente tra maschietti e femminucce. Il campione � stato poi rivalutato a 33 mesi, per verificare quali erano le risposte agli stimoli sensoriali. I risultati hanno evidenziato che con l’aumentare dell’esposizione allo schermo era associata una maggiore probabilit� di manifestare comportamenti sensoriali atipici, come maggiore irritabilit� e espressioni di disagio di fronte agli stimoli ricevuti. Nel dettaglio:

- A 12 mesi, qualsiasi esposizione allo schermo � stata associata a una probabilit� maggiore del 105% di sviluppare risposte atipiche agli stimoli sensoriali ricevuti

- A 18 mesi, ogni ora in pi� di schermo giornaliero � stata associata a un aumento del 23% delle probabilit�

- A 24 mesi, ogni ora in pi� di schermo giornaliero � stata associata a un aumento del 20% delle probabilit�

I ricercatori hanno tenuto conto dell’et�, del fatto che il bambino fosse nato prematuro, dell’istruzione del caregiver, della razza/etnia e di altri fattori ambientali, come la frequenza con cui il bambino giocava o passeggiava con il caregiver. Tra le conseguenze a medio e lungo termine delle risposte sensoriali atipiche ci sono il ritardo del linguaggio, il disturbo dello spettro autistico , i problemi comportamentali, i problemi di sonno, di attenzione e i ritardi nella risoluzione dei problemi. �L’elaborazione sensoriale atipica � molto pi� diffusa in chi soffre di disturbo da deficit di attenzione e iperattivit� — ha dichiarato l’autore principale dello studio KarenHeffler, professore associato di psichiatria presso il College of Medicine di Drexel —. Anche il comportamento ripetitivo, come quello che si osserva nel disturbo dello spettro autistico, � altamente correlato all’elaborazione sensoriale atipica. Nel futuro potremmo determinare se il tempo trascorso sullo schermo nelle prime fasi della vita possa alimentare l’iperconnettivit� cerebrale sensoriale riscontrata nei disturbi dello spettro autistico, come l’aumento delle risposte cerebrali alla stimolazione sensoriale�.


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10 gennaio 2024 (modifica il 10 gennaio 2024 | 08:42)

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