Carola Rackete a Milano: «Io come Ilaria Salis, accusata per aver fatto ciò che era giusto fare»»

diChiara Baldi

L'ex comandante della Sea Watch 3 è a Milano dove ha incontrato Roberto Salis, padre di Ilaria, e Nicola Fratoianni di Avs

Carole Rackete su Ilaria Salis: «Dovrebbe essere rilasciata. E' una vergogna per il governo, usa il caso in modo politico»

Roberto Salis, Carola Rackete e Nicola Fratoianni

Carola Rackete a Milano per sostenere la candidatura alle Europee di Ilaria Salis, la 39 enne di Monza che da oltre 15 mesi è detenuta nel più antico carcere di Budapest e a cui, qualche giorno fa, sono stati concessi i domiciliari. L'ex comandante della Sea Watch 3, la nave della ong che a giugno 2019 forzò la chiusura del porto di Lampedusa per salvare la vita a 42 migranti (Rackete venne arrestata con l'accusa di resistenza a una nave da guerra e tentato naufragio), oggi è candidata con la Linke tedesca alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno.

E dal palco del Teatro del Buratto di Milano, dove domenica mattina ha partecipato a un evento con il papà di Ilaria Salis, Roberto, e il leader di Avs Nicola Fratoianni, ha paragonato la sua vicenda proprio a quella della maestra detenuta in Ungheria: «Io - ha detto - ho avuto questa bruttissima esperienza di essere accusata di una cosa che poi si è dimostrata essere assolutamente giusta da fare. E ora questa cosa sta succedendo a Ilaria». Contro cui, ha aggiunto a margine dell'evento «penso che non ci siano assolutamente prove sufficienti: Ilaria Salis dovrebbe essere immediatamente rilasciata e affrontare un giusto processo». 

Di più, ha detto Rackete: «Penso che le dovrebbe essere permesso di tornare a casa in Italia. E poi in tribunale dovrebbero essere presentate prove attendibili. Finora non ne ho vista assolutamente nessuna. Ed è una vergogna per il governo, che usa questo caso in modo politico. Possiamo aspettarci che ciò continui in un Paese come l'Italia, dove il governo non è favorevole ad alcun tipo di opposizione da sinistra. Opposizione di cui abbiamo bisogno soprattutto in Europa di fronte alla destra che cresce. Serve un forte movimento antifascista, altrimenti la storia potrebbe ripetersi».

Rackete ha anche commentato le parole del ministro e vicepremier Matteo Salvini, che in questi anni si è scagliato più volte contro di lei. «Penso - ha detto l'attivista, che si occupa di temi green e diritti - che le parole» di Matteo Salvini «continuino a infiammare l'estrema destra, incentivando i crimini d'odio e polarizzano la società al posto di creare unità e giustizia sociale. Noi a sinistra - ha aggiunto - siamo per i diritti umani, dignità e rispetto della vita e per un'equa transizione ecologica che ci garantisca un futuro sicuro su questo pianeta».

Presente anche il papà di Salis, Roberto, che ha ricordato come «non c'è nessun candidato alle Europee che ha la motivazione che ho io: per me la posta in gioco è diversa. Anche perché - ha precisato - io porto avanti una campagna elettorale per una persona che politicamente la pensa anche diversamente da me». La situazione di Ilaria, ha aggiunto il papà, «non la sappiamo ancora, stiamo ancora aspettando l'espletamento della burocrazia relativa al trasferimento dei fondi per la cauzione. Il bonifico è stato fatto, stiamo aspettando che arrivi lì il prima possibile». 

Quella che coinvolge la cittadina italiana detenuta nelle carceri ungheresi è una situazione «un po' caotica, perché la situazione dell'istituto carcerario dove si trova è un po' caotica normalmente, sembrava che la volessero mandare ai domiciliari già venerdì. Addirittura le hanno portato via il cellulare che usa per comunicare», poi però «le hanno dato un altro cellulare: è un po' euforica, però anche stressata. Probabilmente c'è stata una mancanza di comunicazione tra l'istituto di pena e il tribunale, per cui all'istituto di pena è arrivata l'informazione che dovevano mandare ai domiciliari e poi dopo non sapevano che invece era condizionata al fatto che arrivasse la cauzione» ha spiegato Roberto Salis.

Ambiente e diritti civili sono «due storie ma anche due questioni che riguardano l'Europa del domani e su cui queste elezioni europee decideranno molto», ha spiegato Fratoianni, secondo cui «da un lato c'è il tema decisivo della transizione ecologica, che non è una possibilità ma una necessità. Si tratta di capire come affrontarla e se la si affronta ponendo la questione della giusta transizione, di chi deve pagarne i costi perché a pagarla non possono essere sempre i soliti ossia i più fragili. Dall'altro - ha aggiunto il leader di Avs - con Roberto e con Ilaria c'è la grande questione dei diritti. Noi pensiamo che è possibile che nell'Europa del domani possa capitare che in un Paese i nostri diritti non siano pienamente riconosciuti. Ma se questo vale per una persona, come oggi è capitato a Ilaria Salis, domani può valere per tutti. Noi non vogliamo un'Europa in cui i diritti di tutti possano non essere pienamente rispettati».

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19 maggio 2024 ( modifica il 19 maggio 2024 | 15:07)

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