Regionali, Solinas resta in corsa. Il vertice in Sardegna non sblocca lo stallo: “Non ci sono motivi per cambiare”

“Questa coalizione non ha una candidatura alternativa e unitariamente condivisa e oggi deve presentarsi con la stessa formula politica e con la guida di Christian Solinas”. Il Psd'Az resiste: dopo una riunione di quasi quattro ore, la direzione regionale del partito guidato dal presidente uscente della Regione Sardegna non converge sulla linea di Fdi e su Paolo Truzzu e resta in campo con il nome di Solinas. Il messaggio è affidato a una nota e alle parole del presidente Antonio Moro: "Non esiste al momento alcuna altra candidatura condivisa unitariamente dalla coalizione, che giustifichi con motivazioni politiche un cambio".

A Roma si attendeva l’esito del vertice, dal quale sarebbe potuto uscire un passo indietro – o almeno di lato - dell’attuale governatore sardo. Sarebbe stata la svolta che avrebbe sbloccato il braccio di ferro fra FdI e Lega sul candidato presidente e a cascata sull’intero pacchetto delle Regionali. Fonti leghiste leghiste in realtà erano scettiche. Intanto Paolo Truzzu, il sindaco di Cagliari su cui punta invece Giorgia Meloni come nuovo governatore dell'Isola, si prepara alle prime uscite da candidato presidente in pectore nel fine settimana.

Nel centrodestra, soprattutto a Roma, tutti hanno ben chiari i rischi di presentarsi alle elezioni sarde il 25 febbraio con due candidati. Le voci da Cagliari secondo cui un eventuale ritirata di Solinas sarebbe arrivata su input di Matteo Salvini venivano già liquidate in ambienti leghisti, dove si sottolineava che la giornata del segretario è stata concentrata sull'udienza del processo Open Arms a Palermo. Il nervosismo fra alleati viene malcelato, anche se chi segue da vicino la vicenda fa notare che sì fra domenica e lunedì vanno depositati i simboli, ma c'è tempo fino al 24 per sciogliere il nodo sul candidato presidente.