La Storia ha il volto sorridente e i capelli biondi di Michelle O’Neill, il primo capo del governo dell’Irlanda del Nord a uscire dalle file del Sinn F�in, il partito cattolico da sempre considerato il braccio politico dell’Ira, la formazione armata della guerriglia repubblicana. Una svolta epocale, perch� l’obiettivo del Sinn F�in non � altro che dissolvere la stessa Irlanda del Nord e riunificarla con la Repubblica di Dublino a sud.
Irlanda del Nord, Michelle O’Neill è il primo capo di governo del Sinn Féin
Dopo un lungo boicottaggio da parte degli unionisti fedeli alla Gran Bretagna, il partito repubblicano sale per la prima volta al potere

Michelle O’Neill, 47 (Getty)
La provincia britannica era stata creata un secolo fa proprio per garantire una enclave a maggioranza protestante, dopo l’indipendenza dell’Irlanda: ma adesso le parti si sono rovesciate, dopo che il Sinn F�in ha vinto le elezioni del 2022 anche sull’onda di un cambiamento demografico che ha visto i cattolici superare i protestanti.
La biografia di Michelle � radicata nel conflitto nordirlandese, quei Troubles, i �disordini�, che tra la fine degli anni Sessanta e gli accordi di pace del 1998 lasciarono sul terreno oltre 3 mila morti: suo padre era un militante dell’Ira che fin� pure in prigione e lei � cresciuta all’ombra della guerra civile. Ma nel suo primo discorso, la O’Neill si � detta �dispiaciuta per tutte le vite perdute durante il conflitto: senza eccezione�, e ha aggiunto che �se il passato non pu� essere cambiato, quello che possiamo fare � costruire un futuro migliore�. Un messaggio di riconciliazione diretto agli unionisti protestanti, che vedono minacciata la loro identit�.
L’insediamento di Michelle alla guida del governo di Belfast � stata ritardata di due anni proprio a causa del boicottaggio delle istituzioni nordirlandesi da parte del maggior partito unionista, ufficialmente insoddisfatto dagli accordi post-Brexit ma in realt� sotto choc alla prospettiva di dover entrare in un governo a guida cattolica.
In base agli accordi del Venerd� Santo del 1998, il potere in Irlanda del Nord � condiviso fra protestanti e cattolici, ma finora la guida del governo era sempre toccata agli unionisti fedeli alla Gran Bretagna: per gli scorsi due anni per� questi ultimi avevano tenuto in ostaggio le istituzioni nord-irlandesi, gridando al tradimento da parte di Londra.
Dopo gli accordi sulla Brexit fra Unione europea e Gran Bretagna, l’Irlanda del Nord era stata di fatto mantenuta nel mercato unico europeo, per evitare il ritorno a un confine fisico con la Repubblica di Dublino: ma per i protestanti questo significava vedersi separati dalla �madrepatria� britannica e condannati a un inesorabile scivolamento verso la riunificazione con l’Irlanda cattolica.
Un anno fa il primo ministro di Londra Rishi Sunak aveva raggiunto una intesa con Bruxelles per venire incontro alle preoccupazioni degli unionisti (e della destra dei conservatori): ulteriori ritocchi negli ultimi giorni hanno consentito di mettere fine al boicottaggio da parte degli unionisti.
L’insediamento di Michelle O’Neill apre una prospettiva nuova, anche perch� a Dublino la previsione � che il Sinn F�in, guidato l� da un’altra donna, Mary Lou MacDonald, prenda il potere pure nella Repubblica d’Irlanda: a quel punto le due parti dell’isola si troverebbero a essere guidate dallo stesso partito la cui ragion d’essere � la riunificazione. E la spinta potrebbe diventare inarrestabile.
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3 febbraio 2024 (modifica il 3 febbraio 2024 | 16:52)
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