Italia viva, Renzi apre a Pd e M5S. Marattin: decida un congresso
Calenda: «Matteo sarebbe capace di allearsi con i nazisti dell'Illinois»
L'intervista di Matteo Renzi al Corriere e l'apertura a un'alleanza di Italia viva con Pd e M5S spacca i renziani. «Dopo la pesante sconfitta del 8-9 giugno, Matteo Renzi - Presidente di Italia Viva - aveva annunciato un Congresso di Italia Viva per fare due cose: scegliere la linea politica (tra “Margherita 2.0” e “nuovo Terzo Polo”) e, cosa molto meno importante, per scegliere il nuovo presidente nazionale», dice su X Luigi Marattin.
Il deputato di Italia viva poi prosegue: «Poco più di un mese dopo, leggiamo sui giornali che la prospettiva pare essere cambiata: a compiere la scelta più importante dalla nascita di IV (cioè quale collocazione politica avere) non saranno gli iscritti ma l’Assemblea Nazionale, i cui membri sono tutti nominati da Matteo. Il quale, a differenza di quanto detto pochi giorni fa in un’intervista, la sua scelta a questo punto l’ha fatta: il futuro di IV è fare il “bilanciamento riformista” di chi vuole la patrimoniale, uscire dalla NATO, abolire il Jobs Act, ecc. Nel “campo largo” con Conte e Fratoianni». E conclude: «Forse lo spazio sul Corriere era poco e occorreva sintetizzare il concetto: tuttavia per sicurezza chiedo a Matteo di chiarire fin da subito che proporrà all’Assemblea di far compiere questa decisiva scelta a tutta la comunità di Italia Viva, tramite un congresso sereno, trasparente e leale. In cui far scegliere a tutti gli iscritti la collocazione politica del partito. Non si comprende, infatti, cosa ci sia di tanto sbagliato - o pericoloso - nel far scegliere a tutta la comunità politica di Italia Viva il proprio futuro politico».
Sull'intervista di Renzi interviene anche il leader di Azione Carlo Calenda, che, intervistato da Rtl 102.5, commenta: «Fa ridere, ho iniziato la legislatura con Renzi che diceva di voler fare il partito dei liberaldemocratici, faceva votare La Russa nella prima sessione del Senato, poi si proclamava erede di Berlusconi, poi andava con la Bonino e, subito dopo le elezioni politiche, diceva che va bene con i 5 Stelle. Questo è il modo di fare politica di Matteo. È una persona intelligente e abile, ma se deve allearsi con i nazisti dell'Illinois o con i marxisti-leninisti, lo fa. Non è il nostro percorso; noi cerchiamo di fare ciò che riteniamo utile per
il Paese. Io credo che l'Italia stia collassando e non riesca a produrre
nulla. Su sanità, salari e scuola, che sono i temi fondamentali, è prigioniera di uno scontro fra destra e sinistra. Quello che gli italiani vedono tutti i giorni è una finzione, che serve a mantenere meno della metà degli elettori che va a votare senza produrre nulla. Noi siamo nati per cercare di cambiare
questa situazione, altrimenti il Paese non si salva».
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