Sì a micro-alloggi e soffitti bassi Salvini allarga il «salva-casa»
Gli emendamenti al decreto. E Vannacci: con Stalin si è trattato e Putin non è peggio
Matteo Salvini, il Mite. Il vicepremier ieri ha presentato gli emendamenti leghisti al decreto «salva casa» e lì lo ha annunciato: «Occupandoci di edilizia popolare, spero che potremmo aggiungere anche la “e” di edilizia al ministero dei Trasporti e Infrastrutture, passando da Mit a Mite». Ma il provvedimento, destinato a sanare «piccole difformità edilizie», per il ministro «non è un condono, quello lo ha fatto qualcuno prima di me. Questo va a regolarizzare tutto quello che c’è all’interno delle pareti». E dunque, si augura che «la politica, da destra a sinistra, almeno sul tema della casa degli italiani, del taglio della burocrazia, della regolarizzazione di nove metri di cameretta, di una parete in cartongesso, di una veranda, non stia a litigare. Stiamo semplificando la vita degli italiani». L’auspicio è che non occorra la fiducia e che la discussione si concluda in Commissione.
Quelli che Salvini sta presentando sono gli emendamenti che arriveranno in commissione Ambiente alla Camera a partire dal 11 giugno. Tra i provvedimenti, «la presa d’atto della realtà esistente» e dunque il ritocco alle superfici minime per rendere abitabili quelli che vengono chiamati i «micro alloggi»: 20 metri quadrati per una persona (oggi sono 28), non meno di 28 metri per due persone (oggi sono 38). Secondo Salvini, questo «non potrà che tradursi in un ampliamento dell’offerta abitativa e, auspicabilmente, anche in una riduzione del costo degli affitti».
E poi, l’altezza dei soffitti. Diventeranno abitabili anche i locali con un’altezza interna inferiore all’attuale limite di 2,70 metri, fino a un minimo di 2,40 metri. Tale altezza è in alcuni casi già consentita: «Andiamo a regolarizzare e a rimettere sul mercato tantissimi appartamenti che oggi non potrebbero essere» venduti. Inoltre, saranno facilitati i cambi di destinazione d’uso. Spiega Salvini che «ci pare ragionevole e di buon senso consentire la possibilità per il proprietario di un locale posto al piano terra di cambiare la destinazione per ricavarne un’abitazione». Una misura «sollecitata in particolare dai piccoli Comuni, si pensi al caso dei borghi che, per evitare lo spopolamento dei centri storici, hanno l’esigenza di valorizzare il tessuto urbano». Semplificazioni anche per gli interventi realizzati prima del 1977, anno della legge Bucalossi.
Il decreto prevede inoltre la cosiddetta norma «Salva Milano», concordata con il sindaco Beppe Sala. Un intervento «per aiutare le centinaia di famiglie che vivono oggi in palazzi che non possono essere abbattuti». «Noi speriamo — ha detto Sala — che quello che abbiamo fatto in tanti anni trovi adesione nei partiti e che dicano che abbiamo fatto il giusto, in buona fede, per l’interesse della città». Mentre Antonio Tajani, il vice premier azzurro, pare freddino: «Forza Italia presenterà alcuni emendamenti correttivi per impedire che ci siano i soliti furbetti che usano la norma a loro vantaggio».
Il Salvini «Mite» peraltro continua una campagna elettorale, come minimo, vivace. Ieri sui social, con il noto slogan «Meno Europa Più Italia», è apparsa una foto di Macron armato fino ai denti affiancata da un Salvini che brandisce un rosario. Ma parlare di campagna elettorale leghista significa anche parlare di Roberto Vannacci. Che ieri, in un incontro all’associazione della Stampa estera, ha fatto un paragone bizzarro: «Io non credo che Putin sia peggio di Stalin: se con lui si è trattato forse si può fare anche con altri». Poi, ha detto di non volersi pronunciare sull’esclusione di Afd, il partito tedesco di estrema destra, da Identità e democrazia, l’euro gruppo cofondato dalla Lega. Per poi aggiungere che «Afd potrà essere un partner in futuro se si farà una maggioranza senza i socialdemocratici».
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