Bagarre, richiami, espulsioni Il voto bis, poi l’Autonomia va

di Adriana Logroscino

Schlein attacca: la maggioranza � sotto schiaffo della Lega. Fontana:

 Bagarre, richiami, espulsioni Il voto bis, poi l’Autonomia va

Voti contestati, una lunga sospensione, l’espulsione di un deputato 5S, abbandono dei lavori da parte delle opposizioni e la convocazione da parte del presidente della Camera di una conferenza dei capigruppo sul caso, in notturna. Anche ieri a Montecitorio, intorno al disegno di legge che introduce l’autonomia differenziata, � scoppiato il caos. Che per� non ha cambiato le sorti imminenti del provvedimento. L’emendamento di Carmela Auriemma (M5S) che avrebbe eliminato la parola autonomia dal primo articolo e che le opposizioni assicurano fosse passato tre giorni fa, � stato alla fine rivotato e bocciato con 15 voti contrari. I lavori della commissione Affari costituzionali proseguono a tappe forzate e dovrebbero chiudersi oggi. Luned� il ddl che porta la firma del ministro Roberto Calderoli andr� in Aula ma con tempi di discussione raddoppiati, ha deciso Fontana, accogliendo le richieste delle opposizioni. �Uno slittamento — commenta il ministro per i rapporti col parlamento, Luca Ciriani — che non cambia nulla nel patto con gli alleati�.

Proprio quel patto con gli alleati, lo scambio tra autonomia differenziata, provvedimento bandiera di Salvini e della Lega, e premierato, per cui si battono la premier e FdI, � da tempo nel mirino delle opposizioni. L’emendamento irritualmente rivotato fornirebbe una conferma, secondo la segretaria del Pd, Elly Schlein: �La maggioranza si dimostra sotto schiaffo della Lega. Meloni e Tajani non hanno agibilit� politica se non accettano i diktat secessionisti di Salvini�.

Ieri il presidente della commissione Nazario Pagano (FI) apre i lavori annunciando �il completamento della procedura di voto� sull’emendamento di Auriemma. M5S, Pd, Azione, Italia viva e Verdi e sinistra, compatti, si oppongono: �Quell’emendamento � stato approvato�. Chiedono di attendere la conferenza dei capigruppo, sul punto, intanto convocata per le 21, al rientro di Fontana da Bruxelles. I lavori vengono sospesi. Dagli uffici del presidente della Camera arriva una nota in risposta a quella di Pagano sull’episodio: �Il presidente della Camera non pu� che attenersi alle valutazioni del presidente della commissione — scrive Fontana — non � ipotizzabile un intervento sostitutivo�. Tuttavia invita Pagano, qualora �ritenga di revocare una votazione�, ad assumere �le conseguenti determinazioni nell’immediatezza di tale decisione�. Pagano a quel punto strappa: rimette l’emendamento in votazione. �Uno schiaffo a Fontana�, per Auriemma. Le opposizioni abbandonano i lavori: non partecipano al voto come �atto di dissenso profondo rispetto a una forzatura grave�, spiegano i dem. �Lo spirito di parte non pu� prevalere sul rispetto delle opposizioni�, rimprovera Mara Carfagna di Azione. La maggioranza lo respinge. �Un episodio che segna una frattura grave�, per Alfonso Colucci (M5S).

Sull’autonomia il clima � di scontro aspro dal principio. Con la maggioranza che prende la parola il meno possibile allo scopo di accelerarne l’iter, come vuole la Lega: il 29 aprile il ddl deve andare in Aula, un risultato da rivendicare in campagna elettorale. E le opposizioni che fanno ostruzionismo con 2.400 emendamenti e interventi multipli, per tentare di frenarne il cammino. �Comportamento strumentale, mentre noi assicureremo che l’autonomia dia gli stessi servizi da Nord a Sud�, promette Paolo Barelli (FI).

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26 aprile 2024 (modifica il 26 aprile 2024 | 21:52)

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