Le vittime dell'esplosione di Suviana: chi erano Vincenzo, Mario e Pavel morti dentro la centrale

diFrancesca Blesio e Daniela Corneo

Tutti "trasfertisti", il più giovane si era sposato un anno fa. Il ristoratore: «Avevano appena pranzato da me». Il più grave è ricoverato a Cesena

Le vittime dell'esplosione di Suviana: chi erano Vincenzo, Mario e Pavel morti dentro la centrale

Vincenzo Franchina e la turbina della centrale

Erano all’ottavo piano sotto lo zero le tre vittime della tremenda esplosione alla centrale elettrica Enel Green Power del lago di Suviana. Vincenzo Franchina, Mario Pisani e Pavel Petronel Tanase sono morti tutti sul colpo lavorando lontano da casa. Degli altri colleghi, quasi tutti di ditte esterne, ne risultano dispersi ancora quattro, mentre cinque sono ricoverati in gravi condizioni tra Bologna, Cesena, Parma e Pisa. Altri tre sono rimasti illesi.

La vittima più giovane

La vittima più giovane è Vincenzo Franchina, nato a Patti, in provincia di Messina, il 12 maggio del 1988 e residente a Sinagra. Era un elettricista industriale, diplomatosi, si legge nel suo curriculum su LinkedIn, all’istituto tecnico industriale Torricelli in provincia di Messina. Sul suo profilo Facebook la foto di copertina lo ritrae nel giorno del suo matrimonio mentre taglia la torta nuziale con la sua Enza, a maggio di un anno fa. C’è sempre lei nella sua ultima foto postata a fine marzo: ancora loro nel giorno più felice festeggiato a Sinagra, dove Vincenzo viveva. Non hanno potuto nemmeno festeggiare un anno di matrimonio Enza e Vincenzo che era un appassionato di Vasco e di Ligabue, si capisce dalle citazioni che il 36enne metteva su Facebook. Degli inni alla vita, una vita piena di amici e di affetto, si vede dalle sue foto, spezzata lavorando a mille chilometri di distanza da casa.

Un gruppo coeso

Insieme a lui, durante l’esplosione fatale, c’era anche Mario Pisani, la più anziana delle vittime. Ex dipendente Enel, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe, poco distante da Taranto, avrebbe compiuto 74 anni il prossimo 8 maggio. Avrebbe invece compiuto 46 anni il 23 giugno Pavel Petronel Tanase, di origine romene, ma residente a Settimo Torinese.
Lavoratori più giovani affiancati da lavoratori con molta esperienza. Un gruppo coeso, il ritratto che ne fa Simone Cappi, 47 anni, titolare del ristorante la Spiaggetta, a poche centinaia di metri dalla centrale. È lui che ogni giorno, dal 1992, dà da mangiare agli operai e ai tecnici che martedì lavoravano in profondità. «Con gli operai diventiamo amici, ci vediamo tutti i giorni». Anche martedì è andata così: gli operai sono andati a mangiare nel suo locale, poco dopo c’è stato il boato. «Sono dipendenti Enel o di ditte esterne a cui sono affidati lavori di manutenzione straordinaria — racconta il ristoratore, che si è messo subito a disposizione dei soccorritori —. C’erano neo assunti ventenni e persone vicine alla pensione o ancora più grandi. In genere lavorano sempre in coppia, un operaio specializzato anziano, con uno più giovane».

I feriti gravi e lievi

Sono invece tutti gravi i cinque rimasti feriti. Quattro di loro sono stati trasportati all’ospedale in codice 3. Il più grave è ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena: l’uomo è in prognosi riservata nel reparto Grandi Ustionati e nello stesso ospedale è ricoverato anche un altro operaio, l’unico in codice 2, che nell’incidente ha riportato un’ustione a una mano di minore gravità e si trova in osservazione breve intensiva. Un altro operaio è stato trasportato al Centro Grandi Ustioni dell’ospedale di Pisa, mentre gli altri due colleghi sono stati portati uno a Parma e uno all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dove è ricoverato in prognosi riservata in Rianimazione con problemi respiratori causati dall’inalazione di sostanze tossiche. Due dei feriti lievi sono invece rimasti tutto il giorno sul posto: non si sono voluti allontanare per rimanere vicino ai compagni. La loro ricostruzione dei fatti sarà fondamentale.

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10 aprile 2024

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