Israele niente Europei, l’Ucraina li gioca in finale

Uno stadio vuoto, com’� il vuoto intorno a Israele. Niente neonazi ungheresi, perch� cos� ha consigliato il buonsenso. Nessuna bandiera palestinese e nessun fischio, perch� cos� aveva promesso Viktor Orban. Qualche centinaio d’israeliani in trasferta, armati d’ottimismo e di bandierine. Qualche decina d’islandesi, che nel silenzio azzardano il Geyser Sound. E poliziotti, strade chiuse, controlli quadrupli, slogan corretti, uno schermo azzurro che invoca la pace in inglese e in cirillico, ma non in ebraico e in arabo, e alla fine un quattro a uno e tutti a casa veloci.

La partita che doveva riportare Israele sulla mappa del calcio europeo, e riaccendere magari qualche simpatia, � un gelido congedo: �Per noi — dice Alon Hazan, il ct — era importante essere orgogliosi del nostro Paese e dare un po’ di serenit�, cambiare l’atmosfera generale. Questo era pi� importante che passare il turno�. La storia � una tragedia che a volte si trasforma in commedia: la commedia del calcio. L’Annus Horribilis delle due guerre, che non sappiamo se e quando finiranno, nell’anfiteatro del pallone d� un pollice verso e uno alzato. Niente Israele agli Europei, eliminati da una tripletta del genoano Gudmundsson e pure da un rigore sbagliato dallo sciagurato Zahavi, ex Palermo.

Una piccola avanzata dell’Ucraina, che fa la sua controffensiva e in tre minuti, a fine partita, ribalta una situazione che pareva disperata: batte la Bosnia di Dzeko, l’indifferenza del ct bosniaco (�la guerra? Affari loro�) e pure il gran pessimismo delle trincee. C’era pure Volodymyr Zelensky, a guardare in tv la partita, e almeno stavolta ha sorriso un po’: in queste settimane di magra, anche un 2 a 1 fa da munizione per qualche tweet. L’Ucraina non entrer� forse in Europa, ma almeno pu� sperare negli Europei e nel morale: quel che serviva gi� due anni fa, a inizio guerra, quando aveva provato a dare una gioia per le qualificazioni ai Mondiali, fallite per un nulla.

Israele, no. Peggio di cos� non poteva andare. C’entra il campo neutro: �Avremmo voluto giocare a casa nostra — commenta Hazan —, ma sappiamo che non si possono ospitare partite internazionali in questa situazione. E ci siamo concentrati solo sulla partita, senza guardare chi ci fosse o non ci fosse sulle tribune�. C’� ben altro per la testa. A novembre, tornati a giocare dopo il massacro dei kibbutz, Israele aveva perso a sorpresa col Kosovo sempre in campo neutro, e sempre in Ungheria, grazie ai buoni rapporti di Orban con Netanyahu: �Per voi ebrei non c’� Paese pi� sicuro del nostro�, la garanzia.

Godono gli islandesi che non la volevano giocare, questa partita. Troppe le pressioni. Israele e Islanda non si sono mai scambiati neppure gli ambasciatori. �Personalmente, io ero riluttante — ripete l’allenatore Age Hareide —. Per� abbiamo dovuto giocare lo stesso. Altrimenti, le conseguenze per l’Islanda sarebbero state pesanti�.

L’aria � pesante. La Federcalcio asiatica ha vietato qualunque incontro con squadre israeliane e ieri l’Autorit� palestinese ha chiesto lo stesso alla Uefa: �In oltre cinque mesi di guerra sono morti almeno 99 calciatori di Gaza, e gi� questo sarebbe bastato per vietare la partita di Budapest�. Il mondo arabo denuncia un doppio standard e vorrebbe lo stesso cartellino rosso estratto due anni fa per i russi. A maggio si riunir� la Fifa e la questione verr� posta, anche se i vertici fan capire che le situazioni sono considerate diverse: Netanyahu non � Putin. �La nostra preoccupazione pi� grande quando gioca Israele — dice Aleksander Ceferin — � la sicurezza. Perch� noi possiamo controllare gli stadi, ma non le strade intorno dove ci sono i tifosi�. Butta la palla in tribuna, l’Uefa: tanto Israele, per ora, non gioca pi�.

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