Caso Verdini, opposizioni contro Salvini. Lui: non c’è motivo per andare in Aula

�Se lo possono scordare...�. Chiuso nel suo ufficio di Porta Pia, sede del ministero delle Infrastrutture, Matteo Salvini respinge con un chiaro segno della mano la richiesta, che gli arriva da M5S, Pd e Avs, di presentarsi in Parlamento per riferire sui risvolti politici dell’inchiesta sulle commesse dell’Anas che vede coinvolto, tra gli altri, Tommaso Verdini, fratello della sua compagna Francesca, finito agli arresti domiciliari, e tirato in ballo, seppur non indagato, uno dei suoi uomini di fiducia, il sottosegretario all’Economia Federico Freni.

Non si presenter� in Aula, il leader della Lega, ma per quanto cerchi di non farsi coinvolgere, le indagini della Procura di Roma hanno abbondantemente turbato il suo lavoro fin da gioved� mattina, quando ha saputo, prima che diventasse di dominio pubblico, della misura cautelare disposta nei confronti di Verdini jr. Salvini � molto sensibile a tutto ci� che riguarda, direttamente o indirettamente, la sua compagna Francesca. Ha ottimi rapporti con il padre Denis, che non si trattiene da dispensargli talvolta i consigli dello scafato tessitore di trame politiche (pur con due condanne per bancarotta sulle spalle) ed � legato da amicizia anche al fratello Tommaso. Anche per questo il ministro vive male le notizie che filtrano da giornali e siti.

Perch� s�, un’altra volta c’� chi tira in ballo la Lega in intercettazioni tutte da decrittare e che potrebbero, nell’interpretazione di chi ritiene che non vi sia del marcio, anche nascondere tentativi di millantare crediti. Ma stavolta c’� un aspetto di vicinanza personal-familiare che rende pi� difficile gestire il polverone che si � alzato. Nell’entourage del leader si rievocano i casi delle indagini che coinvolsero Luca Morisi (l’inventore della Bestia, la macchina della propaganda leghista) e, su un altro fronte, Gianluca Savoini (Russiagate), per sottolineare che fin� tutto in una bolla di sapone.

�� un altro attacco della magistratura politicizzata� schiuma rabbia Salvini a chi riesca a scambiare poche battute con lui tra un incontro con il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini sulla bretella Campagalliano-Sassuolo e la stesura di una nota contro la tassazione di favore per i calciatori stranieri. Il ministro legge le carte e osserva che le indagini risalgono al 2022, ai tempi del governo Draghi. �Che vogliono da me?� chiede ai suoi interlocutori. Per lui c’� gi� un appuntamento in un’aula di tribunale, il 12 gennaio prossimo a Palermo, quando sar� interrogato nel processo Open Arms.

Le opposizioni, invece, vorrebbero sentirlo anche a proposito dell’inchiesta sulle commesse dell’Anas. Il deputato M5S Federico Cafiero De Raho (ex magistrato) attacca: �Bisogna che il Parlamento sappia in quale misura i fatti coinvolgono Anas, per quanti e quali appalti, quali le misure adottate per prevenire la corruzione, quale il coinvolgimento di esponenti delle istituzioni. Il ministro riferisca�. Richiesta condivisa da Debora Serracchiani (Pd) e Angelo Bonelli (Avs). Ma non dal deputato di Azione Enrico Costa, firmatario dell’emendamento che mira a vietare la pubblicazione di intercettazioni e interrogatori, per il quale il Parlamento �non deve portare avanti lo schema delle informative a gettone n� deve fare requisitorie�. In Aula alla Camera si scatena la bagarre, ma � un rumore di fondo che non arriva alle orecchie di Salvini, per il quale al momento non c’� nessuna ragione per accogliere la richiesta. Oggi sar� un’altra giornata di lavoro al ministero e poi domani potr� dedicarsi esclusivamente a Francesca. Ma con suocero e cognato agli arresti domiciliari non sar� un gran Capodanno.

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