Gaza, mossa finale per trovare l’intesa per la tregua. Blinken: “Ad Hamas offerta generosa” Nave italiana abbatte drone nel Mar Rosso

diDavide Frattini

La missione del segretario di Stato americano per trovare una intesa per il cessate il fuoco. Ottimismo del Cairo: e Israele riduce la richiesta di ostaggi

Intesa, mossa finale Blinken: «Ad Hamas offerta generosa»

Parti di un missile giacciono tra i detriti degli edifici distrutti da un attacco israeliano, a Nuseirat, nella Striscia

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE 
GERUSALEMME
 - Passano i minuti, scorrono i secondi, ma l’orologio digitale non può cronometrare l’angoscia che dura da 206 giorni. I famigliari di Keith Siegel e Omri Miran parlano insieme sotto ai grandi numeri che illuminano di rosso la piazza degli Ostaggi, com’è stato rinominato il quadrilatero di pietre bianche davanti al museo d’arte contemporanea a Tel Aviv. Hamas ha diffuso sabato scorso il video dei due prigionieri, adesso i parenti urlano al governo che «non c’è più tempo da perdere, rischiamo di non riportare a casa anche chi è ancora in vita. L’intesa va accettata».

L’accordo che soprattutto gli egiziani stanno negoziando prevede una lunga pausa nei combattimenti, fino a 40 giorni, in cambio del rilascio in una prima fase di 33 tra donne, minori, anziani e malati: sono quelli ancora in vita in queste categorie, gli israeliani all’inizio ne chiedevano 40.

Sarebbero seguiti dai soldati e dagli uomini sotto ai 50 anni, con l’obiettivo — rivela l’emittente Cnn — di arrivare «a ristabilire una situazione di calma», di fatto la fine della guerra. È quello che pretendono i capi fondamentalisti, che stanno valutando il documento: oggi al Cairo arriva anche la squadra guidata da David Barnea, il capo del Mossad.

Il premier Benjamin Netanyahu ha sempre escluso che l’eventuale patto possa significare lo stop definitivo all’operazione militare ordinata dopo i massacri del 7 ottobre, 1.200 israeliani ammazzati. Gli alleati dell’estrema destra messianica minacciano di fargli saltare il governo, considerano i termini una resa e vogliono che l’esercito proceda con l’offensiva su Rafah, gli ultimi chilometri quadrati verso il confine con l’Egitto, dove ieri i bombardamenti hanno ucciso 25 palestinesi, in totale ne sono morti quasi 35 mila.

I più ottimisti sono gli egiziani. «Abbiamo tenuto conto delle posizioni di entrambe le parti», commenta Sameh Shoukry, il ministro degli Esteri, da Riad. Nella capitale saudita ha incontrato Antony Blinken: «I capi di Hamas hanno ricevuto una proposta estremamente generosa, devono decidere e devono decidere in fretta. Se si rifiutano, saranno loro a prolungare la guerra».

Avi Issacharoff, il creatore della serie tv Fauda ed esperto di questioni palestinesi, è convinto che in questo momento l’ostacolo sia Yahya Sinwar, il boss dei boss e pianificatore delle stragi di quasi sette mesi fa. «Netanyahu, Smotrich e gli altri staranno pure cercando di far deragliare l’intesa. Ma ora dipende da una sola persona».

Blinken ha avuto un lungo colloquio con i regnanti del Golfo, perché la Casa Bianca resta convinta di poter spingere la normalizzazione tra l’Arabia Saudita e Israele anche prima di un cessate il fuoco permanente.

Sul tavolo vanno messe — e su questo l’ostacolo è Netanyahu con la sua coalizione — le garanzie per la nascita di uno Stato palestinese. Mentre «numerosi Paesi europei — dice l’Alto rappresentante Josep Borrell — si preparano comunque a riconoscerlo entro la fine di maggio».

Il capo della diplomazia americana atterra domani a Tel Aviv: con il primo ministro deve affrontare anche i piani per il dopo guerra, il presidente Joe Biden e i suoi consiglieri vogliono che il controllo della Striscia venga restituito all’Autorità del presidente Abu Mazen, i fondamentalisti gliel’avevano tolto con le armi 17 anni fa. E discutere delle eventuali sanzioni contro il battaglione Netzah Yehuda per violazioni dei diritti umani in Cisgiordania: per ora le misure sono sospese, ma il dipartimento di Stato sta ancora valutando se punire l’unità composta per la maggior parte da coloni.

29 aprile 2024 ( modifica il 29 aprile 2024 | 22:53)

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