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Il Natale di Rodari e di papa Francesco: un «dono solidale» contro il consumismo
�Un abete speciale / Quest’anno mi voglio fare / un albero di Natale / di tipo speciale, / ma bello veramente. / Non lo far� in tinello, / lo far� nella mente, / con centomila rami / e un miliardo di lampadine, / e tutti i doni / che non stanno nelle vetrine. / Un raggio di sole / per il passero che trema, / un ciuffo di viole / per il prato gelato, / un aumento di pensione / per il vecchio pensionato. / E poi giochi, / giocattoli, balocchi / quanti ne puoi contare / a spalancare gli occhi: / un milione, cento milioni / di bellissimi doni / per quei bambini / che non ebbero mai / un regalo di Natale, / e per loro ogni giorno / all’altro � uguale, / e non � mai festa. / Perch� se un bimbo / resta senza niente, / anche uno solo, piccolo, / che piangere non si sente, / Natale � tutto sbagliato�. Tanti anni dopo, quella bellissima poesia di Gianni Rodari tocca come mai il cuore. Tanto pi� in questi tempi di mattanze per troppi bambini. Una buona idea, per ci crede davvero, sarebbe un dono solidale a tanti organismi, associazioni, istituti, comunit� che dedicano agli altri la loro esistenza supplendo alle latitanze (o peggio) degli Stati. �Il consumismo, fratelli e sorelle, ci ha sequestrato il Natale�, ha detto tempo fa papa Francesco. Liberiamo l’ostaggio.