Mar Rosso ad alta tensione. Una seconda fregata italiana schierata in Medio Oriente

Una seconda nave militare italiana ha preso posizione nelle acque del Mar Rosso minacciate dagli attacchi degli Houthi. La fregata “Federico Martinengo” si è unita alla “Virginio Fasan”, schierata in zona subito prima di Natale. Nei giorni scorsi, la Fasan è stata fotografata da un satellite mentre scortava un mercantile a nord dello stretto di Bab el-Mandeb, il passaggio colpito più spesso dai miliziani filo-iraniani.

Alta tensione

La tensione in tutta l’area è arrivata a livelli altissimi. Due giorni fa gli Houthi hanno lanciato uno sciame di ordigni diretto contro la flotta americana: 18 droni, due cruise e un missile balistico scagliati simultaneamente dalle basi yemenite. Sono stati affrontati in un lungo scontro da due navi statunitensi e una britannica, con l’intervento di un jet F-18 decollato dalla portaerei Eisenhower. Non c’era mai stata una sfida simile contro le navi da guerra occidentali che proteggono la navigazione civile. Il movimento fondamentalista ha rivendicato l’azione, sostenendo che si è trattato di una rappresaglia per i tre barchini affondati la scorsa settimana mentre cercavano di abbordare un cargo.

La missione europea Atlanta

Le due fregate italiane non operano sotto il comando della coalizione internazionale guidata dagli Usa ma nel dispositivo della missione europea Atlanta, creata per contrastare i pirati somali che per decenni hanno infestato quelle acque: un fenomeno che sembrava estinto ma che ha ripreso energia nelle scorse settimane sulla scia dei raid degli Houthi. Resteranno di pattuglia insieme per un breve periodo, poi la “Fasan” – che da fine ottobre era nel Mediterraneo Orientale per la crisi di Gaza – rientrerà in patria. In questo momento sono circa 260 i militari presenti nel Mar Rosso: secondo il sito ItaMilRadar, la “Martinengo” si trova a nord di Bab el-Mandeb e la “Fasan” a sud, in modo da tutelare i movimenti di portacontainer e petroliere. Pur essendo entrambe della classe Fremm, la più avanzata al mondo, la “Martinengo” è dotata di armamento più potente contro le minacce navali e aeree. Lo strumento chiave sono i missili terra-aria Aster, in grado di intercettare anche i droni e i cruise impiegati dalle milizie yemenite, e l’elicottero di bordo che può agire rapidamente per sventare incursioni condotte dai veloci motoscafi d’assalto dei guerriglieri.

Il prossimo mese è previsto che la Marina italiana prenda la direzione della missione europea, ospitando a bordo lo stato maggiore. Non è escluso che – se la situazione non dovesse calmarsi – a quel punto possa venire inviata un’unità più grande o rafforzato lo schieramento. Le nostre forze armate dispongono anche di una base stabile a Gibuti, che contribuisce ai rifornimenti e agli spostamenti del personale.