L’ex procuratore Cozzi: ho ricevuto soldi da Spinelli come consulente. È tutto regolare

diAndrea Pasqualetto

L'ex magistrato: l'incarico è avvenuto nell’ottobre del 2022, ben prima che io fossi chiamato dal Consiglio regionale a fare il difensore civico.

Dottor Francesco Cozzi, lei è stato il procuratore di Genova fino a tre anni fa. L’imprenditore Spinelli, in una conversazione intercettata, fa il suo nome. Dice: «L’abbiamo preso come consulente». È proprio così?

«La questione è abbastanza semplice. Devo fare una premessa: a partire dal luglio 2021 io sono in pensione e l’anno successivo mi sono iscritto all’ordine degli avvocati fuori Genova. A un certo punto Roberto Spinelli ha voluto parlarmi. Lui e suo padre si sentivano penalizzati da un certo sviluppo degli accordi contrattuali e delle concessioni. Mi chiedevano cosa poteva succedere se le Rinfuse fossero diventate aree per i container. E volevano sapere se era il caso di fare denuncia».

E lei?

«Io cerco sempre di valutare la compatibilità della richiesta di un privato con l’interesse pubblico. E ritengo che la bozza che mi avevano sottoposto soddisfacesse questa esigenza. Nella contesa, secondo me bisognava smorzare i toni per evitare una guerra fra concorrenti. Questo è avvenuto nell’ottobre del 2022, quindi ben prima che io fossi chiamato dal Consiglio regionale a fare il difensore civico. Vorrei precisare che a questi incontri non hanno mai partecipato politici o amministratori».

Cosa pensa di Spinelli?

«Il figlio mi sembra una persona di assoluta correttezza. Lo dice pure il padre in una intercettazione: era contrario al pagamento dei partiti politici».

L’hanno pagata?

«Sì, certo, tutto regolare, l’incarico e la fatturazione le ho avute su indicazione del figlio».

Lei aveva indagato su queste vicende?

«Quando sono andato in pensione l’attività investigativa era agli albori e riguardava solo il voto».

Come vede questo terremoto?

«Penso che le aspirazioni delle imprese ad avere concessioni siano legittime. Il problema è come si ottengono. Se si paga per averle si tratta di illecito naturalmente. Ma bisogna anche dire che dopo aver abolito il finanziamento pubblico dei partiti sarebbe stato meglio stabilire dei tetti oltre i quali i versamenti non sono consentiti».

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11 maggio 2024

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